Fagnano, i cento giorni del “principe dei disboscatori”: «Impietosi e terrificanti»

«Dopo circa cento giorni (e qualcuno in più) dall’insediamento dell’amministrazione Baroffio, siamo a dover tracciare un primo bilancio dell’azione amministrativa e politica di questa nuova maggioranza variegata. E il giudizio è terrificante. Mai nella storia recente di Fagnano avevamo assistito ad un azione politica così statica (in un momento storico in cui occorre invece correre) e confusa. Immobilismo e confusione, questi sono i due termini con cui si possono riassumere questi primi mesi». Picchia duro la nota di “Solidarietà e Progresso”, gruppo della minoranza di centrosinistra, presente in consiglio comunale con due rappresentanti: Paolo Carlesso (capogruppo) e Greta Meraviglia (consigliere).

Cento giorni dove «l'unico scatto, la giunta lo ha fatto aumentando gran parte delle tariffe comunali. Dalla mensa al trasporto pubblico sino ai lumini cimiteriali. In un periodo di grande crisi economica che attanaglia le famiglie, si è deciso di mettere entrambe le mani in tasca ai fagnanesi. Poi è stato il turno della mensa alle “Rodari”. Dopo roboanti annunci e blitz all’ora di pranzo, il sindaco e la sua vice hanno prodotto il nulla.

Tutto è rimasto pressappoco come prima con l’assessore Michelon che ha giustificato l’aumento del costo con un miglioramento del servizio, senza mai rispondere come lo avrebbe migliorato. Infatti, tutto è rimasto immutato se non nel prezzo (con l'aumento delle tariffe in vigore dal prossimo anno scolastico, ndr), con cibo freddo e indecente.

Successivamente è iniziata la battaglia di Geasc e la parentopoli fagnanese. Noi non vogliamo entrare nel merito delle nomine che sono normativamente corrette in quanto spettano al sindaco, ma riteniamo inaccettabile l’intromissione dell’assessora Michelon nella selezione dei componenti che di fatto ha messo in evidenza la farsa della selezione pubblica, nominando a capo del Cda nientemeno che suo cognato. Il cambiamento tanto annunciato è stato solo nella maggiorata ipocrisia».

Dai rincari scolastici a Geasc, per arrivare ai lavori al campo sportivo “Galfrascoli”, nell'occhio del ciclone. Prosegue la nota di “Solidarietà e Progresso”: «Poi è arrivato il vero fiore all'occhiello di questa maggioranza. La deforestazione fagnanese. Dove il sindaco Baroffio è passato in breve tempo da paladino della tutela del patrimonio verde (quando era all’opposizione raccoglieva le firme contro gli abbattimenti degli alberi) a principe dei disboscatori. Solo Bolsonaro, in Amazzonia, è riuscito a fare meglio.

In cento giorni tutta l’area del parco delle Rimembranze è stata definitivamente distrutta. Con un bilancio di undici alberi abbattuti e tanti altri danneggiati irrimediabilmente dai lavori di movimento terra».

«E poi il nulla assoluto, zero finanziamenti dai bandi del Pnrr, zero progetti nel programma delle opere triennali, zero lungimiranza, solo tanti, tanti annunci. Come il proclama del nuovo punto tamponi molecolari per i fagnanesi, mai nato, ma progettato con grave ritardo dopo l’emergenza nelle scuole e sul calare della curva epidemica. Resta solo la spesa di più di 80mila euro per la modernizzazione dell’impianto audio video dell’aula consiliare di Fagnano, che di fatto è diventata la vera priorità di questa amministrazione».

La conclusione: «Il giudizio dei primi cento (e qualcuno in più) giorni di amministrazione di Siamo Fagnano è impietoso e terrificante».