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Valle Olona | 31 gennaio 2022, 15:41

Fagnano, sei alberi ancora da abbattere al “Galfra”. «Unica scelta possibile e sicura»

Di nuovo i lavori di ampliamento del campo sportivo al centro dell'attenzione e delle polemiche. Oltre alle cinque piante tagliate per consentire le opere, altri sei alberi sono da abbattere dopo la relazione dell'agronomo. I chiarimenti del sindaco Marco Baroffio e dell'assessore ai lavori pubblici, Simona Mezanzani

Fagnano, sei alberi ancora da abbattere al “Galfra”. «Unica scelta possibile e sicura»

A fare chiarezza, e sperare di mettere una volta per tutte il punto sulla polemica che riguarda l’abbattimento degli alberi in prossimità del campo sportivo “Galfrascoli”, dove sono in corso i lavori per la realizzazione del nuovo campo di allenamento a disposizione dell'Asd Valle Olona, sono il sindaco Marco Baroffio e l’assessore ai lavori pubblici, Simona Mezanzani: «La scelta è stata fatta per tutelare, in primis, la sicurezza dei cittadini».

«Ancora, negli scorsi giorni, abbiamo letto sui social e sulla stampa locale alcune affermazioni che, nella migliore delle ipotesi, possono essere definite inesatte – racconta l’assessore Mezanzani – quindi vorrei cogliere l’occasione per chiarire alcuni aspetti della vicenda. È vero che sul progetto presentato in consiglio si parlava di abbattere solo 3 o 4 piante, ma quando sono iniziati i lavori ci si è accorti che le radici di molti alberi erano danneggiate e tranciate di netto (durante la realizzazione dei plinti in cemento, previsti nel precedente progetto, ndr); preoccupati per la loro stabilità e per la salute dei cittadini abbiamo chiesto una perizia all’agronomo, e l’abbattimento delle piante che tanto ci viene contestato è la diretta conseguenza delle sue osservazioni».

Buona parte delle alberature periziate si sono rivelate in classe di rischio “moderata” (che richiede vengano intrapresi una serie di interventi da qui ai prossimi due anni per riportarli in piena salute); 6, invece, nella classe di rischio “estremo”, per la quale l’unica possibilità è l’abbattimento. Mentre altre cinque piante erano già state tagliate per consentire le opere.

«Il primo dovere di un’amministrazione – prosegue l’assessore Mezanzani – è quello di tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini; è evidente che a fronte di una perizia del genere non avremmo potuto intervenire diversamente».

Una scelta impopolare, ma l’unica possibile secondo Baroffio e Mezanzani, anche per non spendere soldi pubblici e bloccare i lavori già assegnati.

«Si tratta di un intervento tampone che ha un duplice vantaggio – sottolinea l'assessore ai lavori pubblici – da una parte, si tutelano le esigenze della società che utilizza il campo sportivo, dall’altra ci permette di iniziare a ripensare il futuro della zona, per la quale vogliamo porre le basi durante questo mandato».

Nei progetti, com'è noto, c'è lo spostamento della zona sportiva verso l'area feste, con l'obiettivo di rivedere l'intera area del “Galfra” e dell'adiacente Parco Rimembranze. «I lavori erano già iniziati e non potevamo interromperli – rimarca il sindaco Marco Baroffio – eravamo ben consapevoli che, per quanto riguarda l’abbattimento degli alberi, qualunque scelta prendessimo avrebbe attirato le critiche dell’opposizione. Abbiamo fatto l’unica possibile per tutelare i cittadini, la loro salute e sicurezza vengono prima di tutto. Inoltre, i 6 alberi abbattuti saranno ripiantumati e sono fermamente convinto che questa possa essere l’occasione di iniziare a ripensare quell’area, che per troppo tempo è stata abbandonata senza la necessaria cura e manutenzione da chi mi ha preceduto».

«Come già sottolineato dal sindaco sapevamo che qualunque nostra scelta sarebbe stata criticata – conclude Simona Mezanzani – a tal proposito terrei a dire che chi vanta un’esperienza politica e amministrativa importante, come alcuni membri delle minoranze, dovrebbe sapere che con un’opposizione costruttiva si ottengono risultati migliori per i cittadini. Credo che con il lavoro fatto dal nostro insediamento abbiamo dimostrato di meritare un maggiore rispetto. Ma del resto sembra che alcuni siano convinti che in questi quattro mesi la giunta potesse risolvere tutti i problemi di Fagnano e non solo, compresa la fame nel mondo».

Loretta Girola

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