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Storie | 14 febbraio 2022, 17:01

I venti di guerra e quei figli in Ucraina: «Se tutto precipita, corriamo in Italia da voi»

Tra tensioni e spiragli internazionali Antonio Pedèla Tosi racconta le telefonate con le bambine, oggi adulte, accolte per tanti anni Busto Arsizio: «Siamo una famiglia. Ma auspico che prevalga il buon senso»

Antonio "Pedèla" Tosi

Antonio "Pedèla" Tosi

Una parola, che neanche si riesce a pronunciare. Guerra, la mormora e la cancella subito Antonio Pedèla Tosi, perché crede in un altro concetto, molto più potente: il buon senso. La preoccupazione, tuttavia, si è addensata in questi giorni nelle conversazioni con le ragazze ucraine in questi giorni per l'ombra del conflitto con la Russia. Accolte da bambine a Busto Arsizio grazie all'Aubam e al suo impegno per i piccoli di Chernobyl, oggi sono grandi. Ma sono figlie e vanno aiutate. Si è una famiglia e il legame è per sempre: il ricordo dei primi momenti si unisce strettamente al loro diventare adulte, fare le proprie scelte di vita e sempre condividerle oltre la distanza fisica.

Tra minacce internazionali, tentativi di colloqui con i leader europei, tensioni e spiragli che si alternano, il pensiero corre sempre là. Una situazione che stanno vivendo, anche altre famiglie bustocche.

Vicino a Kiev vivono due "bambine" della famiglia Tosi. «La più grande - spiega Pedèla - ha 34 anni, è sposata e ha una bimba. Mi ha detto: se scoppia la guerra, possiamo fuggire da voi? Noi abbiamo risposto di sì, certo. Questo significa essere una famiglia». Saltare sull'auto e percorrere 500 chilometri, raggiungendo il primo aeroporto per volare poi fino a Malpensa: si deve, si può fare quando hai qualcuno di caro a darti soccorso e ospitalità.

Tutti sperano ovviamente che non sia necessario. «Io non parlo di speranza - sottolinea Tosi - bensì di auspicio. Sì, auspico che prevalga il buon senso. Che accada come nel 1961». Il riferimento è alla crisi dei missili di Cuba, quando il mondo si trovò sull'orlo del baratro e poi per fortuna seppe fermarsi. 

Dalla bimba per sempre di 34 anni a quella che ne ha 24 e vive con la mamma, il contatto da Busto Arsizio è costante. Già ascoltare e parlare, condividere angosce e speranze, rappresenta un grande conforto in queste ore. A Kiev due donne, che hanno potuto vivere parte della loro infanzia e adolescenza in Italia, non possono sapere cosa decideranno i potenti, ma hanno la certezza incrollabile di poter contare sulla loro famiglia, a Busto Arsizio.

Marilena Lualdi

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