Massimo Gnocchi, consigliere comunale di Obiettivo comune Gallarate, insiste: i dati sul numero dei posti letto previsti per il futuro ospedale Busto/Gallarate non sono chiari. Così come,a suo avviso, non tornano quelli per effettuare un confronto con le disponibilità delle strutture attuali. L’argomento è stato fonte di un dibattito nell’ultima riunione del Consiglio comunale di Gallarate, occasione nella quale non sono mancati scambi accesi tra il sindaco e lo stesso Gnocchi. A poco era valso l’intervento di Michele Aspesi (Lista civica Cassani) che era intervenuto distinguendo tra posti letto effettivi e posti letto accreditati, ovvero il numero massimo considerato gestibile all’interno di un nosocomio. Gnocchi torna sul punto e ribadisce: i conti non tornano. Nel comunicato diramato oggi, 14 febbraio, ribadisce la sua posizione (no a un ospedale unico con meno posti letto rispetto a quelli attuali nei nosocomi di Busto e Gallarate) e garanzie sul Sant’Antonio Abate (ambulatori ma anche punto nascite, servizio di emergenza/soccorso, punto nascite). Le Associazioni di categoria, conclude, possono stimolare una riflessione più approfondita. Di seguito, il suo comunicato.
Premesso che ad Ocg sta a cuore il destino dell'Ospedale di Gallarate, sul cui pensionamento - previsto di fatto dal verbale regionale del 17 Dicembre 2021- siamo fortemente contrari, anche alla luce di quanto emerso dopo il Consiglio Comunale di Gallarate che ha votato contro al dibattito pubblico, siamo constretti a dover dire che di "Unico" questa opera sicuramente una caratterisitica ce l'ha: la ben poca chiarezza. Innanzitutto sui numeri dei posti letto che, a seconda delle angolazioni da cui si osserva il tutto, mutano curiosamente.
Quattro giorni dopo l'acceso dibattito gallaratese, infatti, ove sui numeri ci sono state addebitate parole grosse tipo di voler fare "terrorismo" mediatico, a Busto Arsizio, alla Fondazione Carnaghi Brusatori, alla presenza anche del presidente della commissione Sanità della Lombardia Emanuele Monti, lo scorso 7 febbraio è stato detto che la futura struttura avrà 725 posti ordinari (accreditati o effettivi?) e 48 di day hospital per un totale di 773. Su questi numeri a breve giro è arrivata conferma direttamente da una forza di maggioranza, ovvero il Centro Popolare di Gallarate. Peccato però che lo scorso 3 febbraio in aula a Gallarate fu detto che i posti saranno 865 ed i conti, a sto punto, non tornano proprio.
Perché ad Obiettivo Comune Gallarate non tornano nemmeno quelli dei letti disponibili (ordinari o accreditati che siano) nei due nosocomi nel 2021 sui quali si effettuano i confronti. Secondo quanto appreso nella citata riunione bustocca, infatti, nel 2021 a Busto i posti non meglio precisati sarebbero stati 321 mentre a Gallarate 221 per un totale di 542. Nella nostra ricerca di materiale (sito Asst), però, come citato nella relazione depositata prima della discussione in aula che tanto ha fatto arrabbiare il sindaco Cassani, lo scorso 3 agosto 2021 il direttore generale della Asst Valle Olona con la delibera 656 ad oggetto "ricognizione posti letto all'1-1-2021 nei presidi ospedalieri afferenti la stessa Ssst", individuava numeri li da leggere. Per Busto Arsizio i letti ordinari attivabili erano 469 mentre gli ordinari accreditati 624, per Gallarate erano rispettivamente 365 e 464. Sommando i primi (ordinari attivabili) il risultato al 2021 è di 834, sommando i secondi (accreditati) sale a 1088. E rispetto ai 773 indicati ora per l'ospedale unico - nel verbale del 17 dicembre sono 700 genericamente ordinari - sono senza dubbio di qualsivoglia sommatoria riferita ai posti letto esistenti nei due nosocomi al 2021.
Volendo usare le parole che il sindaco Cassani ha proferito in aula, ovvero che con "nozioni base di matematica" si può agevolmente arrivare a delle conclusioni, chiediamo umilmente di capire e di spiegare ai cittadini di Gallarate di quali numeri si deve tenere conto per verificare se l'impegno assunto dal Consiglio Gallaratese (no ad un ospedale unico con meno posti letto dei due nosocomi attuali) sarà effettivamente mantenuto. Perché abbiamo la sensazione che ben più di qualcosa non torni a testimonianza che il sottoscritto per Ocg non ha allo stato scritto o detto cose inesatte affermando che il futuro ospedale unico avrà meno posti letto degli attuali due ospedali!
Quanto al destino del nostro Ospedale, la notizia che a Gallarate rimarranno "ambulatori" non ci tranquillizza affatto perché secondo noi questa è proprio la parte del progetto che non va. La maggioranza che governa la città col voto sulla deroga ha ritenuto infatti, legittimamente ma diversamente da noi, che dei moderni ambulatori siano una risposta sanitaria sufficiente. Secondo noi invece al Sant’Antonio Abate devono restare alcuni servizi essenziali imprescindibili. Un punto di prima emergenza/soccorso, un punto nascite e servizio pediatrico con annessa riattivazione del pronto soccorso ora chiuso, ed altri ancora come per alcune malattie croniche.
La questione del futuro del Sant’Antonio Abate, inoltre, al pari del profilo sanitario assume anche rilievo economico dato che attorno al nosocomio si regge dell'indotto commerciale, ed è infine apprezzabile per la valorizzazione immobiliare. Per queste ragioni abbiamo chiesto un coinvolgimento delle associazioni locali di categoria che in questa decisiva partita per il futuro di Gallarate possono essere d'aiuto e stimolo alla riflessione. Un ospedale con 150 anni di storia, infatti, non si può liquidare così a nostro avviso aldilà della modernizzazione in atto.