La protesta dei circa 1400 lavoratori, quasi tutti impiegati all'aeroporto di Malpensa, di Air Italy è arrivata sino a Roma dove oggi, 11 gennaio, si è tenuta una manifestazione partita dal Colosseo e conclusasi in piazza Santi Apostoli per chiedere l'intervento del Governo e l'attivazione della cassa integrazione.
Per protesta, i lavoratori della compagnia hanno bruciato in piazza le lettere di licenziamento ricevute con grande puntualità dall'azienda il 31 dicembre.
«L'azienda non è mai stata così celere nelle comunicazioni, le lettere di licenziamento sono arrivate in due giorni - commenta Andrea Longhi, ormai ex pilota di Air Italy - dal 31 dicembre siamo tutti licenziati. Ci sarà un tavolo a breve per discutere su come gestire gli ammortizzatori sociali. La speranza è poca ma almeno qualcosa c'è, compresa la richiesta di rientrare nella nuova newco Ita».
In piazza anche i sindacati di categoria del trasporto, sia confederali che autonomi.
«È vergognoso il silenzio e il rimpallo di competenze e responsabilità da parte del Governo di fronte a questa tragedia sociale - dichiarano in una nota il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale della Uiltrasporti Ivan Viglietti della Uiltrasporti.
«In tutti questi mesi abbiamo fatto proposte concrete per scongiurare i licenziamenti, attivare la proroga della cassa integrazione e strutturare la creazione di un bacino di riqualificazione e ricollocamento per i lavoratori Air Italy e di tutto il trasporto aereo, ma siamo rimasti inascoltati» proseguono i due sindacalisti.
«Il Governo – hanno aggiunto i segretari – ci convochi subito per trovare finalmente una soluzione per questi lavoratori. Il trasporto aereo è un settore piegato dalla pandemia come e forse più del turismo, urgono quindi interventi straordinari per garantire occupazione e non disperdere professionalità».