Senza nemmeno scendere in campo, lo faranno tra poco (alle 16 di questo pomeriggio), Conegliano e Busto conoscono già l'avversaria che affronterebbero nella finalissima di Coppa Italia. Ed è Novara, che si è guadagnata – per così dire – il pass per la rinuncia di Chieri, impossibilitata a disputare la semifinale per i casi di Covid riscontrati, all'ultimo giro di tamponi, all'interno del gruppo squadra.
È vero, come dice la Lega Pallavolo Serie A Femminile, che «questo è il tempo che ci è dato vivere». Adesso, in questa situazione, sono rinvii necessari per la sicurezza di tutti. Ma è altrettanto cristallino che il problema (per non dire l'errore) sta a monte, nella programmazione e nel prevedere una competizione dai tempi così ristretti e compressi in pieno inverno. Quando già l'anno scorso, tra dicembre e gennaio, i casi di positività esplosero tra le squadre.
Nonostante le comprensibili difficoltà del momento, uno spettacolo mozzato, privato della metà delle partite (si giocheranno soltanto la semifinale Conegliano-Busto e la finalissima tra le squadre di serie A1, perché anche l'ultimo atto della Coppa Italia di A2 è stato rinviato a data da destinarsi per le positività tra le atlete di San Giovanni in Marignano), non è una bella vetrina per nessuno. A discapito, soprattutto, dei tifosi che hanno pagato profumatamente i biglietti dell'intera programmazione delle giornate e degli appassionati che seguono il volley femminile con immutato affetto, nonostante tutte le difficoltà e le restrizioni dovute – per forza di cose – alla pandemia. Forse, una riflessione in più sarebbe lecita, oltre che gradita ai tifosi. Per evitare, in futuro (considerati i tempi che corrono), imprevisti e inciampi di questa portata.
LA NOTA
La Lega Pallavolo Femminile comunica che, purtroppo, nella squadra Reale Mutua Fenera Chieri è stato riscontrato un numero di atlete positive superiore a tre nel corso dei test molecolari eseguiti nella giornata di martedì 4 gennaio 2022. Lo screening è stato reso necessario dal riscontro di due positività ai tamponi antigenici di routine nella giornata di lunedì 3 gennaio: una delle due atlete si è poi rapidamente negativizzata, ma due sue compagne di squadra sono risultate positive al primo giro di test rapidi, per un totale di tre giocatrici positive, rendendo necessario l’approfondimento attraverso i più affidabili tamponi molecolari.
L’esito di tali test molecolari è giunto questa mattina, mercoledì 5 gennaio 2022, facendo registrare un totale di 4 positività al Sars-Cov-2 nel gruppo squadra della Reale Mutua Fenera Chieri. Secondo quanto disposto dal protocollo Covid della Federazione Italiana Pallavolo, tale numero è il minimo sufficiente a determinare d’ufficio l’impossibilità della squadra a prendere parte a una competizione sportiva, secondo il criterio di prevalenza assoluta della salute e dell’incolumità delle atlete.
Stante l’oggettiva impossibilità di rinviare l’intera competizione, la Reale Mutua Fenera Chieri non potrà disputare la semifinale in programma oggi alle ore 18:30, consentendo alla Igor Gorgonzola Novara di accedere così d’ufficio alla Finale della Coppa Italia Frecciarossa 2022, programmata per le ore 17:30 del 6 gennaio 2022.
Ogni azione intrapresa nelle ultime 72 ore è stata preventivamente concordata con tutte le parti coinvolte – Lega Volley Femminile, FIPAV, società partecipanti all’evento – al fine di tutelare in ogni modo possibile la salute e l’incolumità di atlete, staff tecnici e addetti ai lavori.
«Il fatto che Chieri non possa giocarsi la sua meritata semifinale è un grande dispiacere dal punto di vista sportivo», questo il commento del Presidente di Lega Pallavolo Femminile Mauro Fabris. «Purtroppo, queste sono le condizioni in cui siamo costretti a giocare ai tempi del Covid. Chieri ha dimostrato in campionato e nei quarti di finale il suo grande valore, così come San Giovanni in Marignano e Brescia, candidate alla conquista della Coppa Italia di A2, Finale fermata dai contagi. Tuttavia, la maggiore flessibilità del calendario di Serie A2, dovuta all’assenza di competizioni internazionali, consentirà a San Giovanni e a Brescia di recuperare la loro Finale in data successiva; purtroppo a Chieri non può essere garantita la stessa opportunità».
«In tempo di pandemia la scelta è semplice: giocare o non giocare», prosegue Fabris. «Su questo aspetto c’è totale sintonia col Presidente FIPAV Giuseppe Manfredi. Non giocare significherebbe fermare uno dei soli tre movimenti (assieme a calcio e basket) che sono stati autorizzati a proseguire nelle loro attività anche nei momenti di più forte restrizione pandemica. Ne è dimostrazione la linea scelta dal Campionato di calcio di Serie A di proseguire nelle sue attività, nonostante decine e decine di calciatori bloccati dal Covid, nonostante l’inevitabile impatto che il virus può avere sul singolo risultato sportivo. Tuttavia lo stesso si può dire di ogni altra attività umana, lavorativa o sociale: ciascuna di queste è condizionata dalla scoperta di contagi e dalle conseguenti limitazioni. Ribadisco, questo è il tempo che ci è dato da vivere».