«Qualcuno ha domandato, ma come fanno a stare insieme? Io rispondo sempre, è la voglia di cambiare a Busto Arsizio, di discutere di obiettivi, la consapevolezza di voler raggiungere dei risultati».
A Villa Calcaterra, il candidato sindaco Maurizio Maggioni chiude la campagna elettorale suonando la carica. Perché la coalizione nata quest'estate (al Pd si sono uniti Movimento 5 Stelle ed Europa Verde, intanto è sbocciata la lista civica Progetto in Comune) ha preso consapevolezza ed energia sempre più, afferma. E poi confida: per questo ultimo appuntamento, che è anche un momento di festa, aveva chiamato i volontari verso le 17.30. Mezz'ora prima, erano già accorsi a Sacconago, a preparare e a confrontarsi.
«Sì, si sono unite forze con tradizioni e background diversi - dice Maggioni - Questa volontà di cambiamento ci ha uniti e si respira in città... Tanti mi chiedono perché sono sceso in campo e io dico che è per questo, c'era questa voglia e si può cambiare». Passare al primo turno è il mantra del centrodestra: «Perché hanno in realtà hanno timore». Idee condivise da Claudia Cerini (5 Stelle): «In questi cinque anni abbiamo trovato un muro nella maggioranza, loro sono autoreferenziali. Noi pensiamo a un futuro di inclusione, non abbiate paura di esporvi e dire ai vostri amici e parenti che è arrivato il momento di cambiare. E noi siamo il cambiamento». Paolo Pedotti (Pd): «Anch'io voglio ringraziare tutti i volontari che si sono spesi per questa campagna, e in una condizione ancora di pandemia che ha cambiato le priorità qui e nel Paese. Credo che anche a Busto Arsizio, se è vero che la precedente amministrazione ha fatto poco, una possibile amministrazione di centrosinistra possa fare in modo differente».
C'è tanto da fare in questa fase, e lo sottolinea il già viceministro Antonio Misiani: «Ci stiamo rimettendo in piedi, ma non vogliamo tornare indietro nell'Italia del 2019, nella stagnazione». Parlano i referenti provinciali Gianni Corbo (Pd) e Massimiliano Balestrero (Europa Verde), corre il grido, si può prendere questo «feudo». Anche il senatore Alessandro Alfieri e l'onorevole Niccolò Invidia tuonano: questo cambiamento è più che possibile, è il momento giusto anche in una città come Busto che ha sempre premiato il centrodestra. Alfieri sprona: «Varese è cambiata in questi anni con Galimberti, Busto con questa amministrazione no».
Poi il brindisi: si spengono i discorsi, il centrosinistra ora tiene accesa la speranza.