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Busto Arsizio | 24 novembre 2024, 14:31

Nuovo blocco operatorio e spazi rinnovati: un altro petalo nella rosa dell’Istituto Clinico San Carlo

Brindisi oggi, 24 novembre, a conclusione di un importante intervento per rendere più confortevoli e performanti gli spazi a disposizione. I lavori sono, fra l’altro, premessa per ulteriori migliorie. L'ad Sara Tosi: «Le ditte e il nostro personale hanno fatto un grande lavoro, siamo riusciti a dare continuità a servizi preziosi per i pazienti»

La nuova sala operatoria. Nel riquadro, Sara Tosi, quarta da sinistra, e il direttore sanitario Giuseppe Reggiori, secondo da destra, al momento di festa con lo staff

La nuova sala operatoria. Nel riquadro, Sara Tosi, quarta da sinistra, e il direttore sanitario Giuseppe Reggiori, secondo da destra, al momento di festa con lo staff

«Bisognava cambiare quella che tecnicamente si chiama Uta – Unità di trattamento aria. Un dispositivo importante ma, semplificando molto, potremmo definirlo un super-condizionatore. Come si suol dire, però, l’appetito vien mangiando…». Sorride, Sara Tosi, amministratrice delegata di San Carlo Istituto Clinico, ricordando la genesi dell’importante intervento sulla struttura di via Castelfidardo. Quella che doveva essere un’operazione circoscritta è diventata una sfida di rinnovamento ad ampio respiro, nell’interesse di pazienti e operatori che oggi possono fare affidamento su spazi più ampi, confortevoli, performanti (foto in fondo). Giustificata la soddisfazione con cui oggi, 24 novembre, i vertici del San Carlo, il personale e gli ospiti invitati per l’occasione (fra gli altri, l'assessore Paola Reguzzoni) hanno celebrato il buon esito dei lavori. In sintesi, la struttura oggi si avvale di un nuovo blocco operatorio, con tanto di nuove camere dotate di bagni e percorsi rinnovati. Si è intervenuti su spazi d’attesa e ambulatori, oltre che sugli impianti termoidraulici, nell’ottica dell’efficientamento energetico.

«Già la sostituzione del macchinario per il trattamento aria, utile all’intera struttura, – approfondisce Sara Tosi – è un passaggio importante, basti pensare a esigenze diventate ancora più fondamentali dopo la lezione impartita dal Covid. Abbiamo deciso, però, di andare molto oltre, con tre obiettivi principali: efficienza, salubrità, qualità».

Tagliare il traguardo non è stato semplice. «Si è davvero lavorato “pancia a terra” – rivendica l’Ad – ciascuno nel proprio ruolo, le ditte chiamate a eseguire i lavori e il nostro personale. C’è stato un trasloco che ha coinvolto qualcosa come 600 metri quadri, si sono spostate apparecchiature anche sofisticate e all’avanguardia, pazienti abituati a seguire i percorsi pre-intervento sono stati accolti e indirizzati. I dipendenti del San Carlo hanno dato prova di pazienza, capacità organizzativa e operativa, dedizione. La caposala infermieristica Angela Castellaneta ha un po’ impersonato questo impegno. Ringraziando lei rivolgo un pensiero a coloro che in questo periodo hanno fatto così egregiamente la loro parte. Stiamo comunicando ai “nostri” novità nel campo del welfare aziendale. Non è un caso. Intanto possiamo tutti guardare al recente passato con la soddisfazione di avere dato continuità ai servizi, i pazienti hanno continuato ad avere i loro punti di riferimento».

Quell’appetito, però, quello che vien mangiando, non è sopito. «In effetti - conclude, per ora, Sara Tosi – una grande fonte d’impegno è stata la soletta del piano superiore. Un lavoro poco appariscente ma che ci permette, in prospettiva, di sfruttare al meglio ciò che gli sta sopra, tutto il sottotetto, così da utilizzare l’intera volumetria disponibile. I permessi ci sono già. Dal mio arrivo qui, nel 2001, il San Carlo è cresciuto un passo alla volta. “A rosa”, per così dire, petalo dopo petalo». Aggiungere il prossimo, adesso, è possibile.

Stefano Tosi

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