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Busto Arsizio | 30 settembre 2021, 08:00

I sei candidati sindaci di Busto a confronto su ambiente e giovani

Dibattito al teatro Sociale organizzato dall’associazione giovanile Politics Hub, che ha interrogato i pretendenti alla carica di primo cittadino anche sulla città che vorrebbero

Candidati e organizzatori sul palco del teatro Sociale-Cajelli

Candidati e organizzatori sul palco del teatro Sociale-Cajelli

C’erano tutti i sei candidati sindaco di Busto Arsizio al dibattito organizzato dall’associazione giovanile Politics Hub. Mercoledì sera, i pretendenti alla carica più alta di Palazzo Gilardoni si sono confrontati sul palco del teatro Sociale Delia Cajelli.

Due domande a testa incentrate su ambiente e giovani, tre minuti per rispondere e, nel finale, un ulteriore minuto e mezzo per raccontare «la città che vorrei».

Ambiente

La prima domanda posta dagli organizzatori – e calibrata sul programma di ciascun candidato – verteva sul tema dell’ambiente.

Emanuele Antonelli, primo cittadino uscente e in corsa per un secondo mandato con Lista civica per Antonelli sindaco, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, ha affermato che «dopo aver portato la raccolta differenziata dal 60 al 72 per cento, vogliamo farla arrivare all’80». Tra gli impegni rientra anche la creazione di «un tavolo permanente con amministratori di condominio e comitati di quartiere» per confrontarsi su questo tema, ma anche un programma di «sensibilizzazione nelle scuole, un incremento degli spazzini di quartiere e un’implementazione del centro del riuso». Antonelli ha poi definito «un orgoglio» Neutalia, «una società pubblica con tre soli soci e non 27 come Accam. Vedo un futuro roseo, col passaggio da un inceneritore a un termovalorizzatore».

Nel programma di Maurizio Maggioni (Pd, Movimento 5 Stelle, Europa Verde-Verdi, Progetto in Comune) si punta su un osservatorio permanente della qualità dell’aria. «Ma la cosa più importante – ha precisato – è intervenire ponendoci degli obiettivi, come l’abbattimento del 55 per cento della produzione di Co2». Un’altra idea è quella di «modificare il regolamento della Tari, con un sistema di incentivi» per i comportamenti virtuosi.

«Il nostro programma – ha spiegato il candidato sindaco di Busto al Centro Gianluca Castiglioni – contiene politiche di promozione delle energie rinnovabili. Si parla di geotermia ma proponiamo anche una rete di produzione elettrica fotovoltaica».

Per Laura Bignami del Movimento per Busto, «non serve aumentare gli spazzini, ma educare la gente a non buttare la spazzatura per terra. E la differenziata può anche arrivare al 90 per cento, ma se poi abbiamo un impianto con i fanghi che arrivano da altre parti… Non dobbiamo più bruciare i rifiuti, Busto ha dato per cinquant’anni».

Chiara Guzzo (La Sinistra Chiara) punta sulla rigenerazione urbana: «La rivoluzione deve partire dall’amministrazione. Oggi la città non è green, con un consumo sempre maggiore di suolo. Occorre intervenire su viabilità, permessi edilizi, incremento del verde pubblico ma anche privato».

Secondo Gigi Farioli (Civici, Liberali e popolari-Forza Busto e I Riformisti-Lavoriamo per Busto) «la pandemia obbliga a cambiare i paradigmi. Il Pgt di dieci anni fa non può più essere sufficiente. Sull’inquinamento, Busto deve tornare a essere un punto di riferimento, ripartendo dal patto dei sindaci e dal piano di sostenibilità ambientale, ponendoci degli obiettivi sulla riduzione delle emissioni ambientali e verificandoli periodicamente». Sì alla «cultura dell’economia circolare, in antitesi con la decrescita felice».

Giovani

Secondo giro di domande dedicato alle politiche giovanili. Castiglioni ha parlato di una città smart da costruire insieme a ragazzi e ragazze. «Nella nostra lista ci sono quattro giovani candidati consiglieri che hanno contribuito a realizzare il programma. Dobbiamo imparare ad ascoltarli, ad esempio mediante un tavolo virtuale di confronto costante con i giovani, che devono essere coinvolti anche nella fase di attuazione dei progetti».

«La pandemia ha acuito il problema dell’isolamento», ha osservato Guzzo, che propone consulta giovanile, battesimo civico e di «creare dei luoghi dove i ragazzi possano incontrarsi e sentirsi davvero parte della nostra città».

Antonelli ha puntato sulla formazione: «Le imprese lamentano la mancanza di personale adeguatamente preparato. Questo gap si può colmare incentivando il confronto con scuole, imprese e professionisti. E puntando sugli Its, che sono fondamentali. Il Comune è socio fondatore dell’Its Cosmo, nel settore tessile, e a MalpensaFiere se ne aprirà un altro. Con i bandi di rigenerazione urbana continueremo a puntare su quest’ambito, senza dimenticare il terzo polo dell’università dell’Insubria».

«I giovani – è il pensiero di Farioli – devono poter gestire direttamente centri multifunzionali con spazi di co-working e smart-working. A Busto ci sono diverse aree dismesse che fanno al caso nostro dove possono nascere start up e possibilità di confronto tra generazioni».

«I giovani sono disponibili a farsi coinvolgere – ha spiegato Maggioni – ma occorre dare loro obiettivi e la possibilità di lavorare in maniera credibile. Questo compito spetta al Comune e alle agenzie formative quali associazioni, volontariato, società sportive. Tra gli obiettivi rientrano l’educazione alla legalità, la partecipazione, la "costruzione di creatività"».

Per Bignami è importante che le associazioni giovanili «si mettano in rete». «Il Covid ha tolto loro due anni di vita, speranze, incontri. È giusto dare loro la possibilità di sognare». La candidata ha aggiunto di voler lavorare a una casa delle culture e ha suggerito di «aprire a tutti gli oratori» (con Farioli che ha avuto da eccepire su questo punto, poiché «lo sono già»).

La città che vorrei

A proposito della «città che vorrei», Bignami sogna di trasformare Busto «da città di benestanti a città di ben-essenti. E sogno di cambiare la modalità di fare il sindaco. Un sindaco che sappia che cos’è la democrazia, la Costituzione, il rispetto».

Farioli ha invece parlato di «città della famiglia, dello sviluppo sostenibile, senza barriere di nessun tipo. Una Busto che torni a essere capitale del territorio tra Malpensa e Milano ricordando l’esempio dei grandi imprenditori mecenati con i piedi per terra e la testa fra le nuvole».

«Una città senza traffico caotico e che sappia affrontare nuove sfide – ha detto Maggioni –. Non conta solo il fare, ma anche il metodo. Occorre un cambio di orientamento politico. Le ultime giunte hanno portato a risultati insoddisfacenti, noi dobbiamo fare meglio».

Guzzo vuole lavorare per «una città inclusiva, che tenga conto dei bisogni di tutti, anche degli ultimi e delle fasce deboli. Senza dimenticare donne e giovani».

Castiglioni ha proposto tre A: «attenzione, ascolto e azione. L’amministrazione si deve mettere in comunicazione col cittadino, senza lasciare indietro nessuno, né i giovani né gli anziani. Vorrei una città che ascolti tutti, anche le minoranze, cosa che non è avvenuta negli ultimi cinque anni».

«Mi sono impegnato con passione cercando di sistemare diverse cose – ha detto Antonelli –. Abbiamo portato a casa 68 milioni attraverso i bandi vinti grazie al grande lavoro dell’amministrazione. Sogno che non ci sia più la pandemia, ma nonostante l’emergenza abbiamo ottenuto dei risultati di cui sono fiero. Ci siamo impegnati tantissimo e, se vorrete, ci impegneremo ancora».

Riccardo Canetta

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