Ha avuto la benedizione di Matteo Salvini (leggi QUI), quella di tutti i vertici locali della Lega (leggi QUI) e domani sera si presenterà ufficialmente anche agli alleati e alla sezione. Matteo Bianchi è il candidato sindaco, per davvero, della coalizione di centrodestra alle prossime amministrative e sfiderà Davide Galimberti (leggi QUI le prime parole del sindaco nei confronti dello sfidante).
«Ho dato la mia disponibilità con entusiasmo e consapevole della sfida importante che mi attende - le prime parole di Bianchi - Ho chiesto al mio leader, Matteo Salvini, garanzie per poter coinvolgere le migliori persone della società varesina, affinché anche Varese possa avere il governo dei migliori. Avremo bisogno del sostegno di tutti i partiti e delle liste civiche di centrodestra, ma anche di persone che hanno voglia di impegnarsi in un programma alternativo al centrosinistra».
Un programma che si distinguerà partendo da valori diversi, con maggior attenzione al tema degli investimenti e del coinvolgimento dei privati. «Tutti argomenti - spiega Bianchi - che costruiremo con una squadra importante per dare un governo a Varese per i prossimi cinque anni che riteniamo debba cambiare passo».
Situazione che Matteo Bianchi, pur non essendo varesino, conosce bene: «Non credo sia una causa ostativa alla mia candidatura. Ho una profonda conoscenza del tessuto varesino, qui ho studiato e fatto sport ma è chiaro che bisogna darsi da fare tutti insieme e ragionare come squadra. A cominciare da domani, quando mi presenterò ai militanti ma ascolterò tutti i cittadini che quotidianamente vivono la città. È quello che ho imparato facendo il sindaco per dieci anni a Morazzone: ascoltare le persone, dare delle risposte e mantenere la parola».
Alla richiesta di dimissioni da deputato avanzata dalle opposizioni (leggi QUI) risponde invece così: «Lo farò nel momento in cui, come tutti quanti ci auguriamo, verrò eletto sindaco. Questo è previsto dalla norma e il sacrificio personale di rimettersi totalmente in gioco, dopo una carriera che non ha bruciato le tappe con 20 anni di gavetta, mi va riconosciuto».