L’Associazione Italiana Celiachia accoglie con preoccupazione la notizia secondo cui una farmacia di Busto Arsizio avrebbe custodito i pin personali dei clienti celiaci per prelevare indebitamente il credito residuo a fine mese. «Abbiamo avuto la prova concreta di come sia possibile risparmiare e migliorare la qualità della vita dei pazienti attraverso la sostituzione del buono cartaceo con quello digitale per l’acquisto dei prodotti privi di glutine. Un sistema che garantisce un controllo della spesa trasparente e in tempo reale e che offre al paziente la possibilità di decidere dove e quanto spendere» spiega il Presidente di Aic Giuseppe Di Fabio.
Si tratta, infatti, di un modello virtuoso che consente di utilizzare la propria tessera sanitaria abbinata a un pin personale per accedere al proprio credito mensile, semplificando l’accesso alla terapia, e di restituire il non speso allo Stato. «Tuttavia, proprio al fine di garantire la massima trasparenza e sicurezza del sistema, l’accesso al credito deve essere di esclusivo dominio del paziente titolare della tessera sanitaria e non può essere ceduto a terzi per la sua gestione» precisa Di Fabio, commentando la notizia. La tessera e il codice pin custodiscono infatti dati personali e «informazioni per le quali è strettamente necessario lo stesso livello di attenzione che oggi adottiamo nel trattamento di tutti i dati che sistemi digitali sempre più complessi ed efficienti sono in grado di gestire per migliorare le nostre vite».
Sull’accaduto, su cui sta facendo luce la Magistratura, è intervenuto anche il presidente di Aic Lombardia, Isidoro Piarulli.
«La Lombardia è stata tra le prime regioni italiane ad adottare questo sistema di spesa, fatto che per noi rappresenta motivo di grande orgoglio – aggiunge Piarulli – ammonta a oltre 3 milioni di euro la cifra che la Regione destina al budget celiachia, un investimento importante per garantire alle persone celiache di poter acquistare prodotti senza glutine e vivere la propria vita serenamente».
Fino a qualche anno fa il buono mensile erogato dal Sistema Sanitario Nazionale poteva essere speso solo in forma cartacea, esclusivamente nel canale farmaceutico e in un’unica soluzione. Oggi sono 16 le regioni italiane ad avere attivato la digitalizzazione del buono e le altre stanno lavorando affinché questo sistema diventi realtà entro la fine del 2021.