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Economia | 27 marzo 2021, 11:47

ComoNext, l'innovazione batte il lockdown

Il 2020 si è chiuso in pareggio per l'Innovation hub, che ha collaborazioni anche con la Liuc e il Piemonte: è stato un riferimento fondamentale in questi anni per un numero crescente di innovatori, oggi circa 900. Il presidente Lironi: «È sempre più un laboratorio di soluzioni utili alla crescita del sistema produttivo ed economico del sistema Paese»

Il parco tecnologico scientifico di ComoNext è nell'ex cotonificio Somaini, al confine con la provincia di Varese

Il parco tecnologico scientifico di ComoNext è nell'ex cotonificio Somaini, al confine con la provincia di Varese

L'innovazione è più forte del lockdown, anzi va in aiuto alle imprese che hanno bisogno di un supporto. Così ComoNext, a Lomazzo, ha chiuso in tendenziale pareggio (– 4,32%) il bilancio 2020: ricavi 3.419.725 euro, contro i 3.574.498 del 2019).  I costi totali ammontano a 3.407.655 euro (3.520.854 nel 2019).

I dati del bilancio

Il risultato della gestione corrente per l'Innovation hub presenta quindi una perdita di euro 80.559, molto contenuta - si precisa - rispetto alle previsioni di una perdita secca di 600mila euro avanzate dal management in concomitanza con l’avvio del primo lockdown. ComoNext - lo ricordiamo - sorge ai confini con la provincia di Varese, in una posizione strategica anche nei confronti di Milano e altre aree, e ha una rete di collaborazioni e rapporti che vanno dall'università Liuc al Piemonte. 

Oggi ospita circa 140 realtà tra aziende e startup che operano in diversi settori e che si contraddistinguono per il carattere innovativo del loro business. Inoltre ComoNext offre servizi di consulenza e accelerazione alle imprese che intendono essere competitive sul mercato globale, supportandole nella generazione di nuove idee, sviluppo progetti innovativi, avvio di nuove iniziative imprenditoriali, collaborazioni con società e mondo della ricerca, finanziamenti, internazionalizzazione e sviluppo commerciale.

Due le motivazioni alla base della performance registrata nel 2020, si sottolinea: da un lato la tenuta della domanda di servizi innovativi erogati dall’hub attraverso lo strumento chiamato RampUp.

D’altro lato, la capacità delle startup incubate e scarsamente capitalizzate di sostenere il volume dei costi e quindi l’assenza di incidenze negative sui flussi delle revenue.

L'analisi del presidente Enrico Lironi è questa: «ComoNext sta sempre più posizionandosi come laboratorio di soluzioni utili alla crescita del sistema produttivo ed economico del sistema Paese attraverso la leva dell’innovazione digitale. Il modello di technology transfer “da impresa a impresa” chiamato NExT Innovation®  sta attirando l’attenzione di diversi soggetti sul territorio nazionale: tutto questo sta per tradursi in un progetto ambizioso che aprirà una nuova fase del progetto comasco».

Dall'idea al futuro

Ecco perché Lironi ritiene che i soci debbano essere fieri di aver avuto la visione illuminata dieci anni fa, «quando si decise di intraprendere il percorso per realizzare un parco scientifico tecnologico a favore del territorio - prosegue - È stato infatti un fondamentale riferimento per un numero crescente di innovatori (oggi circa 900) ed un qualificato centro di elaborazione di soluzioni utili alla crescita di un comparto manifatturiero, non solo lariano».

Nonostante la congiuntura, il 2020 è stato un anno intenso appunto, anzi di svolta. e di svolta per l’Innovation hub.

Un esempio chiave il via libera arrivato dall’assemblea dei soci per lo sviluppo del progetto di replica del modello della Next Innovation su territorio nazionale. Nell’ottica di traguardare entro giugno la newco veicolo dell’intero progetto di replica, è attualmente in corso il roadshow per incontrare investitori privati o istituzionali.

Inoltre si è stati a fianco delle imprese per fronteggiare l’emergenza e  tradurla in una opportunità per avviare quei percorsi di innovazione digitale troppo spesso non considerati prioritari.

Accanto alle imprese

Con l’iniziativa #insiemeperleimprese ComoNext ha messo gratuitamente a disposizione di imprese e professionisti tecnici e consulenti per sostenerli nei loro percorsi di innovazione. L’iniziativa è stata possibile grazie al supporto di Camera di Commercio di Como-Lecco e di Confcooperative Insubria, Intesa SanPaolo, Bcc Cantù, Confindustria Canavese e in collaborazione con tutte le associazioni di categoria comasche.

Dati i buoni risultati registrati, lo sportello, avviato come risposta all’emergenza, è diventato un servizio stabile del Parco ed è tuttora disponibile.

Un ulteriore strumento utilizzato per accompagnare le aziende in questo periodo critico, i webinar e gli innovation talk, approfondimenti gratuiti on-line dedicati a tecnologie e temi dell’innovazione digitale con un duplice obiettivo: “formativo” rispetto a tematiche di grande attualità e, più in generale, di “accrescimento della consapevolezza” dell’importanza di affrontare la crisi in modo attivo piuttosto che subirla passivamente. Anche questo servizio è tuttora attivo.

Avanti con fiducia

Sul versante della formazione, l’hub ha mantenuto la collaborazione con Fondazione Its - Mobilità sostenibile agevolando anche i tirocini aziendali per gli studenti. Non solo, per favorire l’imprenditorialità giovanile, ha avviato con le università Liuc e Uninsubria dei laboratori (C.LAB) volti a favorire il contatto tra i ragazzi e il mondo del business. A tutto questo si aggiungono le attività di incubazione di startup e i servizi di finanza agevolata e progettazione.

Di qui la conclusione del presidente Lironi: «La fiducia e il sostegno di tutti i membri della compagine societaria hanno consentito a ComoNext di affrontare con la necessaria sicurezza il prolungato periodo di emergenza; il senso di responsabilità e la professionalità del direttore generale Stefano Soliano e di tutto il team di lavoro sono stati poi determinanti nell’affrontare le difficoltà di questo annus horribilis. Ciò ha fatto sì che non si sia mai interrotta l’attività “ordinaria” del nostro hub e, parallelamente, si siano avviate iniziative “straordinarie” a supporto delle imprese. Tutto senza la necessità di ricorrere agli ammortizzatori sociali e riconoscendo anzi un bonus ai dipendenti come segno concreto di ringraziamento».

Redazione

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