C'è chi li definisce incoscienti e chi li considera coraggiosi. Sono coloro che hanno avviato un'attività in piena pandemia. Riccardo Fedele, trentenne di Gorla Maggiore, non si considera né uno, né l'altro: «Ho semplicemente fatto quello che mi sentivo di fare, e che più desideravo. Senza stare lì troppo a ragionare, bisogna rischiare nella vita». Riccardo ha rilevato dalla famiglia Mascali la gestione della gelateria di Marnate, in via Varese, e dal 6 marzo scorso ha aperto un'attività tutta sua: la Gelateria Fedele che conduce con l'aiuto della zia.
È stato proprio il lockdown del marzo scorso a far scattare la molla decisiva in Riccardo. «Ho avuto più tempo per pensare e per capire che la mia strada era un'altra. Prima non mi sentivo realizzato». Così ha lasciato il lavoro, tutt'altro rispetto a quello del gelataio, ed ha iniziato a percorrere i primi passi nella sua nuova strada. Nel suo cammino ha incontrato la famiglia Mascali («ringrazierò per sempre tutta la famiglia») che in Valle Olona è un nome apprezzatissimo e con una lunga storia nel mondo del gelato artigianale.
«Sono stato seguito passo dopo passo, ho imparato il mestiere prima nella gelateria di Gorla Minore – racconta Riccardo Fedele – poi da luglio dell'anno scorso sono venuto qui a Marnate a gestire per conto della famiglia la gelateria del paese». Ma Riccardo si sentiva pronto per il grande salto. Così ha iniziato a lavorare ai fianchi Nino Mascali che, ben sapendo a chi affidava la creatura sua e dell'amato fratello Silvio venuto a mancare, alla fine ha ceduto al pressing e alla volontà tenace, piena di entusiasmo e di voglia di fare, di Riccardo Fedele.
«Ho richiesto l'anticipo dell'indennità di disoccupazione per aprire la mia attività ed eccomi qui. È da dicembre che ci lavoro, e da tre settimane ho aperto». Anche la clientela pare apprezzare il lavoro di Riccardo e il suo gelato artigianale. Con la zona rossa, il giovane esercente si è pure organizzato con la consegna a domicilio e il ritiro su prenotazione.
Soprattutto nei weekend si forma una fila ordinata fuori dal negozio. «Devo dire che la gente è molto rispettosa e si mantiene “a distanza”. Anch'io sono molto esigente e intervengo quando necessario per ricordare il rispetto dei protocolli, a beneficio di tutti».
In questa bella storia, Riccardo Fedele ha trovato l'appoggio e il supporto anche degli amici di una vita: Mattia che ha pensato al design degli interni, mettendo in pratica le idee di Riccardo, e Simone che ha realizzato tutto l'impianto elettrico. Belle complicità, legami solidi che si fondono e si mettono insieme per realizzare un piccolo (grande) sogno. E che sono più forti di tutto, anche della situazione attuale che inevitabilmente incide ma non vince. Perché Riccardo non si considera un incosciente e nemmeno un coraggioso. Ha semplicemente intrapreso la partita della vita, lui da ottimo calciatore qual è, inseguendo le proprie emozioni e sensazioni. Un ottimo punto di partenza per iniziare in vantaggio, su tutto.