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Busto Arsizio | 12 marzo 2021, 09:39

Chiude il Melograno: «Ma il tango non morirà»

Lo storico locale di Castellanza ha detto addio con un commosso video dopo un anno di stop. Quando a Busto accoglieva i vip del Baff, da Giancarlo Giannini a Violante Placido. Gianni Ripoli: «Il tango è contatto, abbraccio, ma cerchiamo spazi per organizzare iniziative in futuro»

Si ferma il locale del Melograno a Castellanza, ma il tango non si spegnerà e così l'impegno culturale

Si ferma il locale del Melograno a Castellanza, ma il tango non si spegnerà e così l'impegno culturale

«Addio». Una lunga sequenza postata sui social, scandita dalla musica, riprende ogni angolo del locale del Melograno, l'associazione culturale che ha fatto vibrare le emozioni del tango argentino per tanti anni. In questi undici anni a Castellanza, in via Novara, prima ancora a Busto Arsizio.

Il tango - dichiarato patrimonio dell'umanità dall'Unesco - è abbraccio, contatto, relazione, passione, come può resistere nell'era del Covid? Dopo un anno di inattività il Melograno deve dire addio al locale castellanzese, realizzato con tanti sacrifici e tanta passione. «Ma voi siete immortali» assicurano i fans di questa realtà, che sono tantissimi, da tutta la Lombardia e oltre ancora. Perché gli appassionati di tango, sono un po' nomadi: seguono il richiamo della musica e della cultura ovunque.

L'associazione è nata nel 1994, impegnata a favorire l'incontro tra persone di culture, estrazione sociale e nazionalità diverse. Corsi, serate di ballo, tante iniziative che a Castellanza avevano preso quota più che mai. Poi, il Covid. 

Da una parte le restrizioni e le regole, che però questo genere di attività non l'hanno mai considerato con precisione. Al problema sanitario, si è aggiunta l'incertezza. «Poi c'è la paura della gente - sottolinea Gianni Ripoli, anima del Melograno - Speravamo che dopo le vacanze le cose migliorassero, ma non è stato così. Dal 22 febbraio 2020 non abbiamo fatto più niente, sì ci siamo trovati qualche volta a luglio, ma così. Cambierà? Probabilmente dopo il vaccino, quando la gente capirà che è sicuro».

Appena Gianni Ripoli ha postato appunto la notizia dell'addio, l'invito del popolo del tango è stato proprio di non mollare. E anche se deve chiudere a Castellanza - realtà dove si è trovato benissimo, il Melograno - sarà così. «Vedremo di mantenere le peculiarità dell'associazione - spiega - Anzi, se ci sono dei Comuni, delle associazioni che hanno degli spazi in cui possiamo organizzarle, volentieri. Il tango è patrimonio dell'umanità ricordiamolo. Nelle nostre iniziative, c'è cultura. C'è anche arte come sussurra la parete del Melograno nel segno del fileteado, lo stile artistico della pittura e del disegno tipico di Buenos Aires.

Prima di approdare a Castellanza e alla sua nuova vita, il Melograno era a Busto Arsizio e ha avuto un bel rapporto con il Baff. Se chiude gli occhi, Gianni ricorda  Giancarlo Giannini che, sceso dal palco, si beve qualcosa in relax o Violante Placido che gioca a calcetto.

Immagini che restano scolpite nella memoria e nel cuore. «E proprio il cuore ci abbiamo messo sempre - osserva - nel locale si veniva anche a bere qualcosa, ma sempre senza eccessi». 

Il Melograno è un modo di stare insieme che il Covid sembra aver congelato. Ma mentre si chiudono le porte, il tango fa vibrare una promessa: che saprà tornare, basta dargli un'occasione.

Marilena Lualdi

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