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Legnano | 22 febbraio 2021, 18:42

Il Ct del nuoto, Cesare Butini, alla piscina di Legnano. «Grandi professionalità in una struttura ottima»

Il commissario tecnico della nazionale di nuoto è stato a Legnano, a cinque mesi esatti dallo start delle Olimpiadi di Tokyo. In piscina ha incontrato il tecnico federale Gianni Leoni e ha trovato un ambiente ottimo, pieno di professionalità a tutti i livelli

Il CT Cesare Butini. Nella foto sotto, il commissario tecnico con Gianni Leoni, allenatore della bustocca Arianna Castiglioni e non solo

Il CT Cesare Butini. Nella foto sotto, il commissario tecnico con Gianni Leoni, allenatore della bustocca Arianna Castiglioni e non solo

«La struttura è ottima, e il clima altrettanto. Sono molto fiducioso perché c'è grande professionalità in tutti i settori».

Il commissario tecnico della nazionale di nuoto, Cesare Butini, è stato a Legnano, a cinque mesi esatti dallo start delle Olimpiadi di Tokyo. Perché la data segnata con il circoletto rosso, da tutti gli atleti che si stanno preparando o sognano la kermesse olimpica, è quella del 23 luglio. E non c'è Covid che tenga, perché non si può allentare una preparazione che, come nel caso del nuoto, ha un programma metodico e meticoloso che dura anni, per non dire da una olimpiade all'altra.

Per ora i Giochi sono confermati. E per il momento si continua a “darci dentro”, perché a fine marzo ci saranno le qualificazioni olimpiche agli Assoluti di primavera, e sarà una delle ultime occasioni per staccare il pass a “cinque cerchi”.

Il Ct Butini è arrivato a Legnano per conoscere lo stato di forma degli atleti nel giro della nazionale, guidati dal tecnico federale Gianni Leoni, che si allenano alla piscina di viale Gorizia come la bustocca Arianna Castiglioni (leggi QUI) del Team Insubrika oltre che delle Fiamme Gialle, Matteo Rivolta (Aniene-Fiamme Oro), Ilaria Scarcella (Aniene-Fiamme Oro), Silvia Scalia (Aniene-Fiamme Gialle) e Andrea Vergani (Nuotatori Milanesi).

Ma alla piscina comunale di Legnano, rinata come un'araba fenice a settembre dell'anno scorso (leggi QUI) grazie al sodalizio e alla comunione di intenti tra Amga Sport dell'AD Igor Piovesan e Team Legnano Nuoto del presidente Luca Monolo, hanno trovato casa anche il varesino Nicolò Martinenghi, primatista italiano della rana e atleta già sicuro di partecipare ai Giochi di Tokyo, e il grande “Re Magno”, Filippo Magnini, quattro volte campione del mondo dei 100m stile libero che ha deciso di rimettersi in acqua dopo due anni di stop e di tornare alle competizioni dopo l'assoluzione e l'annullamento della squalifica per doping, puntando il sogno olimpico. GUARDA IL VIDEO

Le conseguenze del Covid

«Per gli atleti professionisti è stato un grosso problema non potere programmare e nemmeno avere obiettivi. Ma il vero aspetto drammatico è quello delle società sportive. È un problema che va affrontato, visto che andremo a perdere il 30-40 per cento delle società che svolgevano attività di base e di formazione. Questi sono i dati che abbiamo in mano. E perché scompaiono? Perché non ce la fanno più economicamente. Con loro – ha proseguito il Ct – andremo a perdere anche i tecnici che non avranno più una società e una piscina dove poter svolgere la loro professione, aumentando, tra l'altro, i danni sociali del non sport».

Se Maometto non va alla montagna...

Tornando alla visita (su due giorni) alla piscina comunale di Legnano, il commissario tecnico ne ha spiegato la valenza tecnica e “umana”.

«Se è la federazione che si muove e viene a trovarli, gli atleti si sentono in un certo senso coccolati e ne hanno piacere, percepiscono attenzione da parte nostra. Condividere non è solo parlare – ha sottolineato Cesare Butini – è anche ascoltare quello che l'atleta dice. Qui a Legnano c'è Gianni Leoni, che lavora benissimo e con il quale ci conosciamo da tempo avendo praticamente la stessa età. Ma queste visite del Ct vogliono essere soprattutto di supporto alle società per attivare quelle situazioni che loro, da sole, non possono mettere in atto».

Dalla piscina legnanese, il Ct Cesare Butini ha lanciato un forte segnale di apprezzamento per il lavoro compiuto dal Team Legnano Nuoto, che ha rigenerato in sinergia l'impianto di viale Gorizia: ora può contare una vasca coperta da 50 metri, la cosiddetta “vasca olimpica”, indispensabile per ospitare gli allenamenti degli atleti nazionali. Ma è anche un autentico gioiello da preservare e a disposizione delle realtà natatorie locali e del circondario. Una primizia, oltre che un privilegio, in un momento difficile dovuto alla pandemia e dove non tutti, a causa degli elevati costi di gestione degli impianti e al netto delle difficoltà dei gestori (vedi piscina “Manara” di Busto), hanno la possibilità di allenarsi. E gli atleti del Team Insubrika di Gianni Leoni, così come tante realtà bustesi, varesine e milanesi, hanno trovato una nuova casa a Legnano e nella piscina “gemella” di Parabiago.

«Una struttura così, che offre una vasca da 25 e una da 50 coperta, è difficile da trovare in Italia - ha rimarcato Butini - Con questa sinergia che c'è tra l'impianto, i tecnici che possono lavorare bene con gli atleti e i dirigenti si può certamente andare lontano ed essere ottimisti. Anche il lavoro svolto sui giovani e non soltanto sugli agonisti della nazionale è certamente di qualità».

«Devo dire che è stato uno sforzo enorme. Bisogna ringraziare i sindaci di Legnano e Parabiago che ci hanno supportato – ha aggiunto il presidente del Team Legnano Nuoto, Luca Monolo – la soddisfazione è quella di essere riusciti a far nuotare dai propaganda ai master, anche se ci mancano l'attività di base e i corsi. Domani (martedì, ndr) verrà a trovarci il sindaco di Legnano e gli sottoporremo un ulteriore progetto che abbiamo in mente per migliorare la struttura».

Insomma aspettando Tokyo, l'olimpiade si sogna e si prepara allenandosi nella piscina di Legnano.

«C'è una professionalità, sia nella gestione dell'impianto che nella conduzione tecnica degli atleti». E se lo dice il Ct, c'è da crederci.

Alessio Murace

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