Don Franco Colombo è tornato nella sua Gorla Maggiore per l’ultima volta (LEGGI QUI). Perché il don che tanto si è speso per la parrocchia, l’oratorio e la comunità, nei suoi vent’anni da parroco, riposerà per l’eternità in paese, nella “Cappella dei Sacerdoti” al cimitero.
Tanta commozione in chiesa Santa Maria Assunta, quest’oggi, per la messa di suffragio concelebrata da don Valentino Viganò assieme ai tanti sacerdoti che hanno incrociato la strada con don Franco, proseguito o condiviso con lui il percorso nella comunità religiosa e civile di Gorla Maggiore: da don Giuseppe Marinoni a don Fabio Coppini, dal decano dei parroci della Valle Olona, don Giuseppe Lazzati, a don Ottavio Villa (parroco del rione Maggianico a Lecco, dove don Franco ha trascorso gli ultimi anni del suo ministero sacerdotale) fino ai diaconi Emanuele Ferrari e Claudio Porta.
Don Franco è stato accolto e accompagnato nell’ora dell’estremo saluto dalla comunità che ha servito con dedizione nei suoi 21 anni da parroco di Gorla Maggiore, ricambiato da un affetto incondizionato e immutato, che ancora oggi si percepisce.
Tanta emozione anche tra le persone che hanno seguito le esequie di don Franco Colombo grazie alla filodiffusione in piazza Martiri della Libertà. Per via dei protocolli anti-Covid è stato impossibile contenere in chiesa tutto l’affetto della gente di Gorla Maggiore per il don tanto amato e che in paese ha lasciato un ricordo indelebile. Ora, quel paese, l’ha riabbracciato e non lo lascerà più, come desiderava.
«Ti aspettavamo per un'altra occasione – ha detto don Valentino Viganò durante l'omelia, rivolgendosi a don Franco – dovevamo festeggiare i tuoi 60 anni di messa ma abbiamo sempre rinviato per via dell'emergenza sanitaria. Sei tornato quest'oggi, per sempre e non soltanto per una festa di un giorno. Per questo siamo contenti. Vieni per restare con noi per l'eternità, fino al ritorno di Cristo».
Poi, don Valentino ha ricordato il ministero di don Franco in paese, le tante opere per la comunità (dai lavori per abbellire la chiesa all'oratorio che tanto amava e per il quale si spendeva in maniera inesauribile) ma anche la fede profonda di un autentico pastore di Cristo. «Passavi ore a confessare oppure inginocchiato davanti al Signore. Caro don, non hai lasciato solo pietre ma anime che cantano della tua dedizione per Gorla Maggiore e che oggi ti accompagnano qui, in questa chiesa».
Il riferimento è ai tanti adolescenti, ragazzi e ragazze, oggi adulti, padri e madri di famiglia, che don Franco Colombo ha accompagnato e cresciuto, principalmente dentro l'oratorio, e che ancora oggi si spendono nelle attività della parrocchia o che ricordano con piacere gli insegnamenti (e perché no) anche i rimbrotti di don Franco che sono serviti a renderli uomini e donne migliori.
Don Valentino ha citato anche il Cardinale Martini, per ricordare come don Franco abbia saputo gettare un “seme” tra i giovani. «Nella sua fermezza e determinazione – ha proseguito il sacerdote – don Franco ha seminato e raccolto frutti. Oggi, assistiamo ad un bene che si mostra, quasi lo possiamo toccare con mano. È un bene divino che arriva fino al paradiso, per portarci al paradiso».
Anche l'ex parroco di Gorla Maggiore, don Giuseppe Marinoni, che nel 2002 raccolse il testimone di don Franco, ha voluto tracciarne un ricordo. «Ci ha manifestato un amore intenso e vero per ciascuno di noi e ci ha testimoniato una fede semplice, profonda e radicata in Gesù Cristo. Se fosse qui, ci direbbe che dobbiamo volerci bene. Caro don Franco, aiutaci a camminare nel solco che hai tracciato per noi».
Anche il sindaco Pietro Zappamiglio ha voluto ribadire il vincolo tra il sacerdote e i cittadini di Gorla Maggiore: «Ha lasciato un ricordo splendido nella comunità. Anche per me ha avuto un'importanza fondamentale».
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Tanta la commozione nel rito celebrato da don Valentino Viganò, nella chiesa di Santa Maria Assunta.