Movimento 5 Stelle, Sinistra Italiana e Verdi hanno rotto gli indugi: dopo la nota stampa congiunta sui temi programmatici (leggi qui), ieri hanno annunciato pubblicamente il nome del candidato sindaco: Amanda Ferrario, preside dell’Ite Tosi.(leggi qui) E il Partito Democratico? Il segretario del circolo bustocco Paolo Pedotti è chiaro: «Per averci come interlocutori bisogna ripartire da zero, discutendo prima dei temi». Il dialogo con le tre forze politiche non è chiuso, ma a questo punto potrebbe concentrarsi su un eventuale secondo turno. L’ipotesi primarie allargate non va esclusa ma sembra difficilmente realizzabile. E i nomi dei dem in campo per ambire al ruolo di primo cittadino sono quelli di Maurizio Maggioni e Valentina Verga, mentre Walter Picco Bellazzi, avvocato e storico esponente della politica cittadina, si è sfilato dalla contesa.
Pedotti, la prima uscita pubblica delle tre forze politiche era stata avvertita dal Pd come una fuga in avanti. L’annuncio del candidato significa la fine di un discorso comune?
«Non è la fine del discorso, è la continuazione di un altro discorso. Avevamo un dialogo aperto con queste forze politiche, che però l’hanno abbandonato. Sia la candidatura che il comunicato sui temi non sono usciti da un tavolo comune, ma da un percorso parallelo. Per avere il Pd come interlocutore bisogna ripartire da zero, ridiscutendo innanzitutto i temi: noi, ad esempio, non diciamo “no” all’ospedale unico, perché siamo propositivi. Poi potremo pensare alla candidatura. In ogni caso, ci sono persone del Pd che hanno avanzato la propria disponibilità: sono figure autorevoli che possono anche essere avvertite come civiche».
Che cosa pensa della figura di Amanda Ferraio?
«È un profilo tecnico, sicuramente competente nel suo campo, che potrà dare un contributo alla città, ma dal punto di vista politico è un nome nuovo che ci riserviamo di valutare con le prossime uscite».
Non spetta a lei dirlo, ma è difficile che a questo punto le tre forze politiche possano fare un passo indietro sul nome del candidato.
«Questa valutazione devono farla altri, non lo posso sapere. Noi possiamo sederci a un tavolo e discutere per capire se è possibile fare un percorso comune e trovare delle convergenze. Non è scontato, dipende se c’è la volontà di farlo. È anche possibile che la collaborazione riguardi percorsi futuri: primo turno, secondo turno, opposizione o maggioranza insieme. Ora è prematuro affrontare certi ragionamenti, bisogna partite dai temi. Poi sarà più facile ragionare sulla figura del candidato. C’è anche la possibilità delle primarie…».
Ecco, può essere questo strumento a sbrogliare la matassa?
«Ribadisco: l’importante è parlare di temi. Se la riflessione comune ci vedrà d’accordo su contenuti, punti programmatici, modo di porci alla città e idee su come amministrare, a quel punto se i candidati saranno d’accordo si potrà pensare alle primarie. Questo discorso, però, è influenzato da fattori esterni: innanzitutto dalla pandemia, che limita la possibilità di partecipare. E poi c’è l’orizzonte temporale: se si votasse a settembre il tempo ci sarebbe; a maggio, invece, dubito. Difficile anche pensare a primarie online come sta avvenendo altrove, per la poca dimestichezza con la digitalizzazione di una parte della cittadinanza e per i tempi stretti».
I vostri nomi in campo sono quello noti o potrebbero esserci sorprese?
«Non abbiamo mai posto veti sui nomi. Nell’ambito di una discussione in un perimetro più ampio, avremmo potuto pensare a profili diversi. Ma gli altri si sono sfilati e, a questo punto, Pd e realtà associative andranno avanti su questi nomi autorevoli. Non c’è ragione di aggiungerne altri».
Ora quale sarà il prossimo passo?
«Stiamo discutendo della presentazione della squadra, perché il discorso non riguarda solo il candidato. Avendo preso atto della volontà degli altri partiti, andremo avanti a costruire la squadra e la presenteremo a febbraio».
Compreso il candidato sindaco?
«Il percorso vedrà entrambi protagonisti. Ne indicheremo uno, ma siamo già convinti di riuscire a promuovere entrambe le figure, che possono dare un grande contributo. Maurizio Maggioni è stato consigliere regionale, segretario dei Ds e ora è presidente dell’Auser cittadina. Valentina Verga è un volto nuovo, rappresenta il rinnovamento ma ha alle spalle l’impegno da capogruppo in Consiglio comunale. Per noi è fondamentale coniugare esperienza e rinnovamento».
Insomma mi sta dicendo che ci sarà un ticket all’americana?
«Questo no, è tutto da vedere. Le valutazioni le faranno loro. Ci sarà anche un percorso comunicativo che per ora è rimandato. Niente fughe in avanti».