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Busto Arsizio | 22 gennaio 2021, 15:49

Busto, politica in sopralluogo alla piscina Manara. «Tante criticità»

Una delegazione di consiglieri comunali ha visitato l’impianto, chiuso da fine ottobre. «La situazione non è assolutamente ottimale, servono lavori strutturali», dicono i politici, preannunciando una valutazione globale della situazione da parte dei tecnici

Busto, politica in sopralluogo alla piscina Manara. «Tante criticità»

Sopralluogo dei consiglieri comunali alla piscina Manara. In tarda mattinata, una delegazione dei vari gruppi consiliari si è recata nell’impianto intitolato a Marco Sartori per verificarne le condizioni a tre mesi dalla chiusura.
Le società sportive protestano, poiché le normative consentirebbero alle piscine di accogliere gli atleti agonisti. Sport Management, società che gestisce l’impianto, nei giorni scorsi ha spiegato attraverso una nota che l’apertura ai soli atleti avrebbe comportato una perdita economica «non sostenibile», assicurando però che, non appena il governo lo permetterà, la struttura verrà riaperta al pubblico (leggi qui). Salvo novità, la ripartenza dovrebbe tenersi il 5 marzo.

Ma, al termine di un sopralluogo di 45 minuti, i rappresentanti della politica non hanno nascosto le perplessità. Erano presenti l’assessore allo Sport Laura Rogora, i consiglieri Paola Reguzzoni (Lega), Orazio Tallarida (Forza Italia), Gianluca Castiglioni e Laura Alba (Busto al Centro), Luigi Genoni (Movimento 5 Stelle), il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Massimiliano Nardi e il portavoce di Busto Grande Matteo Sabba.

Una vasca, come noto, presenta una perdita. «I tecnici – ha affermato la leghista Reguzzoni – stanno ancora lavorando per capire nelle pieghe delle reti sotterranee quale sia esattamente il punto della perdita e non è un lavoro semplice. Da parte nostra c’è stata una presa d’atto della situazione generale dell’impianto, che non è assolutamente ottimale. C’è una serie di danni derivanti da una non ottima manutenzione ordinaria. Si è fatto poco. Con l’assessore Laura Rogora abbiamo concordato di richiedere un’ispezione da parte dei tecnici per cercare di quantificare economicamente il ripristino dell’intero impianto».

«Faremo una valutazione globale – ha confermato Laura Rogora –. Non siamo tecnici, ma non siamo neanche stupidi. Abbiamo visto delle condizioni critiche, problematiche. Con i tecnici faremo una valutazione di tutto l’impianto per poi fare i dovuti ragionamenti».
Quindici giorni di lavori, secondo l’esponente di giunta, non saranno sufficienti: «Se l’intenzione è di aprire il 5 marzo, la società dovrà mettersi prima all’opera. La vasca da 25 metri è perfettamente funzionante e vorremmo dare la possibilità perlomeno agli atleti di interesse nazionale di poter usufruire dell’impianto. Però, per rimettere in funzione una piscina ferma da ottobre, occorre fare una serie di lavori, dalle sanificazioni alle pulizie, e poi ci sono lavori strutturali».

«Chiediamo la riapertura immediata delle attività per la vasca da 25 e il ritorno delle società sportive – ha ribadito Reguzzoni –. È difficile che accada, ma come Comune dobbiamo farlo, perché lo prevede il contratto. Non tutte le piscine si sono fermate per colpa del Covid (ovviamente in riferimento agli atleti, ndr). Ho trovato l’impianto nelle stesse condizioni di quando lasciai anni fa la presidenza di Agesp. Ho ravvisato uno sfruttamento intenso fino al cedimento. Noi dobbiamo tutelare una struttura dal valore di 10 milioni».

Sport Management ha avviato la procedura di concordato preventivo. Ci sono gli estremi per valutare la rescissione del contratto? «Se non ci sarà la riapertura al pubblico faremo le dovute considerazioni», ha dichiarato l’assessore Rogora.

Riccardo Canetta

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