Il “giallo” di Natale è durato meno di ventiquattro ore, risolvendosi con un misto di sollievo e amarezza, ma soprattutto con il ritorno a casa del simbolo più importante del presepe cittadino. Il Gesù Bambino e la sua mangiatoia, trafugati dal l'allestimento di piazza Santa Maria nella notte della Vigilia (LEGGI QUI), sono stati ritrovati.
A confermare la notizia e a ricostruire le fasi del recupero è Simona Sangalli, vicepresidente della Croce Rossa di Busto Arsizio, la cui voce tradisce l'emozione per un epilogo sperato ma non scontato.
«L’abbiamo ritrovato ieri sera (la sera di Natale, ndr) – spiega Sangalli – perché ci era arrivata una segnalazione. In realtà eravamo già andati a verificare nel primo pomeriggio, subito dopo la prima allerta, ma non avevamo trovato nulla. Probabilmente era troppo nascosto».
Il luogo del ritrovamento non è distante dal centro, ma abbastanza defilato da far pensare a un abbandono frettoloso, forse dettato dal pentimento o dalla pressione mediatica scatenatasi in città. «Era al supermercato Famila di via Montebello – prosegue la vicepresidente –. Si trovava nel parcheggio sul retro, gettato dentro la siepe, non visibile immediatamente dalla strada. Dopo il primo controllo a vuoto, la segnalazione è arrivata nuovamente, più precisa. A quel punto, verso mezzanotte, siamo tornati a vedere. Ed erano lì, la culla e il Gesù Bambino».
Davanti alla siepe, i volontari hanno trovato sia la statua del Bambinello che la storica culla. Se la figura sacra appare integra, lo stesso non si può dire per il giaciglio. Ed è qui che emerge la premeditazione, o quantomeno lo sforzo fisico, dietro il gesto vandalico. , che fornisce dettagli tecnici rilevanti per comprendere la dinamica: La struttura non era semplicemente appoggiata. «La culla è avvitata sulle tavole di legno posizionate alla base del presepe - spiega Giulio Turconi, presidente del Comitato - Bisognava sollevarla almeno in due, non pesa solo qualche chilo. Hanno dovuto svitare o strappare tutto».
Evidentemente poi c'è stato un ravvedimento da parte del gruppetto che è entrato in azione verso le 2 della notte tra il 24 e il 25 dicembre. Mentre tutta la città dormiva nell'attesa di svegliarsi la mattina e vivere la magia del Natale, c'era chi si era organizzato per compiere questo incomprensibile gesto; fortunatamente poi ci hanno ripensato e hanno per messo che il prezioso maltolto venisse recuperato. «La statua era buttata dentro la siepe al contrario, probabilmente lanciata – riprende Sangalli confermando i danni –. Ci sono pezzi di gesso saltati, la base di legno è sgretolata e la culla storta. Dovremo rimetterla a posto, ma l’importante è averli recuperati».
Ciò che colpisce di più in questa vicenda, iniziata con l’amarezza per un furto avvenuto in un luogo simbolo e curato da volontari che solo un mese fa piangevano la scomparsa del giovane Alessio Napolitano proprio durante un servizio, è la reazione di Busto Arsizio.
«È tornata la serenità su questo presepe – commenta Sangalli – Il bello di questa brutta storia è stato l'affetto ricevuto: dal sindaco agli assessori, dalla politica in generale fino ai tanti cittadini, grazie anche al tam tam mediatico. Abbiamo ricevuto messaggi di volontari di altre associazioni, telefonate di vicinanza. È stato un "presepe cittadino" nel vero senso della parola. Non ci fosse stato tutto questo interesse, forse non l’avremmo ritrovato».
Resta il mistero sugli autori. Ragazzata? Atto vandalico mirato? «Non sappiamo chi sia stato e non sappiamo il perché – conclude la vicepresidente della Croce Rossa – Magari qualcuno li ha visti e si sono spaventati, o forse tutto questo clamore sulla notizia li ha indotti a liberarsene. I ragazzi di 18 o 19 anni che girano in centro c’erano, ma non mi sento proprio di dare la colpa a loro. Alla fine, l'unica cosa che conta è che il Bambino sia tornato».
Il Comitato conta di riposizionare la statua e la culla, dopo le necessarie riparazioni, già nella mattinata di domani, restituendo alla città il cuore del suo presepe.
Piccoli danni anche al presepe degli Alpini
Nella stessa notte della Vigilia, problemi anche al presepe in piazza San Giovanni realizzato come ogni anno dagli Alpini “MAVM A. De Simoni” Busto Arsizio - sezione Varese. Dopo il furto subìto due anni or sono, quest'anno il Bambinello è stato "solo" calpestato. Qualcuno si è introdotto all'interno della capanna, e più o meno volontariamente, è passato sopra e leggermente rovinato la sagoma di Gesù Bambino realizzata in compensato. Rispetto a quello della Croce Rossa, è stato più semplice ristabilire la situazione iniziale e dare nuova luce al simbolo della Natività.














