Busto Arsizio | 17 dicembre 2025, 18:54

VIDEO. Ginetto Grilli canta il Natale alla Provvidenza: «Volete le mie storie anche dopo i cent'anni? Io ci sarò, voi non fate scherzi»

Entusiasmo e musica con i Talò. L'allegria, ma anche la commozione nel ricordo della moglie Agnese e una promessa in vista del traguardo del secolo che il cittadino benemerito di Busto, in visita oggi all'istituto, taglierà il 31 dicembre

VIDEO. Ginetto Grilli canta il Natale alla Provvidenza: «Volete le mie storie anche dopo i cent'anni? Io ci sarò, voi non fate scherzi»

C'è tutto il Natale dentro il pomeriggio con i Talò alla Provvidenza di Busto Arsizio. Quello che mette allegria, indossa il fiero abito dell'identità, si nutre anche di ricordi e non può evitare la commozione. Non la vuole evitare, perché fa parte della vita.

Così Ginetto Grilli e Umberto Rosanna (assente per influenza il maestro Fabio Gallazzi) portano la musica, un elemento chiave delle feste, per la gioia degli ospiti e non solo. Presenti il presidente Luigi Chierichetti e il vicepresidente Romeo Mazzucchelli, che promosse i canti dei Talò, l'assessore Manuela Maffioli («Ginetto rappresenta uno degli ambasciatori della nostra identità»), ma anche amici come Antonio Tosi Pedèla e i familiari di Grilli, che compie 100 anni  il 31 dicembre. Grilli è cittadino benemerito di Busto Arsizio, proprio per aver trasmesso così intensamente la storia, le tradizioni, i valori della città e della sua Sacconago.

Oggi difficile non entusiasmarsi ascoltando i canti di Natale tipici come "Tu scendi dalle stelle" o "Adeste Fideles", rivisti in dialetto, anzi lingua bustocca («Giu Tuci in Ginogiu»), ma anche inediti della band.  Tanto che gli anziani cominciano a canticchiare.

Ginetto Grilli dal canto suo continua a conquistare con le poesie - passando da Dante a Foscolo in scioltezza -, ma anche con le storie che toccano il cuore e fanno ridere allo stesso tempo. Come il primo panettone sulla tavola nel Dopoguerra, spartito in sette, e l'arguta soluzione della sorella che aveva una fetta più grande. Ma Ginetto non è un uomo del passato, bensì del presente: lancia un appello-preghiera per la pace in un mondo dilaniato dalla guerra. Commuove tutti, rivolgendosi alla moglie Agnese, scomparsa ma sempre presente («Guardando tutti voi negli occhi, mi accorgo che manca lei... Agnesi vieni qui vicino a me»).

Dalle lacrime agli occhi fino ai sorrisi. Perché il presidente Chierichetti, che loda la sua capacità di stupire ancora, la memoria e le capacità recitative, gli raccomanda di venire a trovarli anche dopo la festa del centesimo compleanno e Ginetto commenta: «Io ci sarò, voi non fate scherzi». 

Marilena Lualdi

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