Quando il teatro decide di fare squadra con la solidarietà, non si limita a raccontare una storia: la fa accadere davvero. È successo al teatro Lux di Busto Arsizio, dove lunedì 1 dicembre – con replica martedì 2 – il sipario si è sollevato su una serata in cui la leggerezza dello spettacolo ha incontrato la forza dell’impegno civile. Gli “Amici allo sbaraglio Puntoeacapo”, sostenuti dai Lions Host Busto Arsizio e dai Lions Gorla Valle Olona, hanno trasformato risate e musica in un gesto concreto di aiuto, regalando al pubblico non solo intrattenimento, ma la consapevolezza di partecipare a qualcosa che conta davvero. Il ricavato delle due serate sarà infatti destinato alla Fondazione Giannina e Annibale Tosi, rifugio prezioso per chi una casa non ce l’ha più: una villa con nove alloggi che accoglie anziani sfrattati e famiglie travolte da difficoltà economiche che rendono impossibile mantenere un mutuo o un affitto.
Sul palcoscenico, la realtà ha lasciato spazio alla magia di una fiaba tutta milanese. “Affetti e affettati”: già il titolo porta con sé l’ironia di chi sa giocare con le parole e, soprattutto, con le emozioni. La regista Elena Fontana con il suo cast ha costruito una commedia musicale ambientata nella Milano dei primi anni Sessanta, un omaggio vivissimo alla laboriosità del territorio e al tessuto umano che lo anima. Una storia unica, compatta, che rifiuta la frammentazione per accompagnare lo spettatore in un vero viaggio narrativo, fatto di sentimenti, malinconie, risate e – inevitabilmente – un lieto fine. Una trentina gli interpreti in scena, tra veterani e nuovi entusiasmi, sostenuti quest’anno anche da un’innovazione scenica: un led wall dinamico che, insieme a un ricco allestimento, alterna la quotidianità della salumeria alla sontuosità di una villa nobiliare.
La serata si apre con un attore che introduce la commedia come un omaggio alla tradizione industriale della zona, un intreccio di arguzia, malizia e differenze sociali. Da un lato una nobiltà in declino, dall’altro una borghesia in ascesa e al centro l’amore contrastato tra un giovane aristocratico e una ragazza borghese, a ricordare che il lavoro onesto è sempre un atto di nobiltà. A sorpresa compare in platea un attore che tenta di vendere biglietti della lotteria, poi finalmente si entra in scena: una salumeria anni Sessanta prende vita tra cassa rossa, bilancia d’epoca, affettatrice e salumi appesi, immersa in musica allegra che dà il via al racconto. Segue una dolce canzone sulla strada fuori dalla bottega, poi il passaggio alla casa del principe, quindi ancora la via milanese, ancora musica, ancora emozioni. Gli Amici allo sbaraglio confermano la loro cifra: divertenti, spontanei, pieni di energia contagiosa. Momento da ricordare, la scena del matrimonio, tra canti e entusiasmo condiviso.
Il secondo tempo si apre con una coreografia di nobili in scena e prosegue in un’alternanza ben calibrata tra il mondo aristocratico e quello borghese, un gioco di contrasti che dà ritmo e profondità alla storia. Il risultato è un mix vibrante di recitazione, musica, ballo e sentimento, una serata che accarezza lo spettatore e al tempo stesso ricorda che il teatro, quando vuole, sa farsi anche ponte, riparo, futuro. E stavolta, grazie alla generosità di chi è salito sul palco e di chi ha riempito la sala, quella magia ha brillato anche fuori scena.



































