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Sport | 01 dicembre 2025, 13:25

FOTO. Il Maestro Monti scrive la storia del taekwondo italiano in Corea: premio mondiale e 9° Dan per il pioniere di Busto

Al Summit Globale di Muju, Vitale Monti riceve il "Leadership Excellent Award", viene nominato nella Commissione Tecnica Mondiale e ottiene il più alto grado internazionale. «Un onore per tutto il nostro movimento, che da 30 anni combatte per i valori dell'Arte»

Ci sono viaggi che segnano una carriera e altri che la consegnano alla storia. Quello di Vitale Monti in Corea del Sud appartiene senza dubbio alla seconda categoria. Il maestro bustocco, fondatore di una delle realtà sportive più longeve del territorio, è tornato dal Summit Mondiale sul Taekwondo di Muju con una serie di riconoscimenti che non solo celebrano il suo percorso, ma proiettano l'intero movimento del taekwondo tradizionale italiano ai vertici globali.

L'evento, organizzato dalla Global Traditional Taekwondo Federation (GTTF), ha riunito oltre 400 maestri da 190 nazioni nel Taekwondowon, un'imponente cittadella governativa che Monti stesso descrive come «una vera e propria “Mecca” del taekwondo: 40 ettari immersi tra le montagne con palestre dove allenarsi 24 ore su 24».

Il summit è nato da un'urgenza sentita a livello mondiale, una risposta alla deriva che sta interessando la disciplina. «Il Taekwondo Olimpico è in forte crisi di numeri e contenuti – spiega il maestro Monti – cui si affiancano numerosi scandali. In seguito a tutto ciò, nel mondo in molti cominciano a guardare al futuro facendo un passo indietro, ossia a quando oltre ai calci “TAE” ed ai pugni ”KWON” si praticava anche il “DO”, ossia l’Arte». Una filosofia che Monti, pioniere del taekwondo nel Nord Italia da oltre quarant'anni, ha sempre difeso con tenacia.

E proprio per questa sua coerenza, giovedì 20 novembre, in una cerimonia solenne alla presenza del ministro dello Sport e della Cultura coreano, gli è stato conferito il prestigioso "Leadership Excellent Award", un premio all'eccellenza per l'impegno profuso nella diffusione dei valori autentici della disciplina in Italia.

Un riconoscimento che ha trovato ulteriore conferma nella nomina, storica per un europeo, all'interno della Commissione Tecnica Mondiale. «Eravamo gli unici due europei, io e un maestro portoghese», racconta Monti, sottolineando il valore collettivo di questo traguardo. «Tale nomina ha reso onore non solo al mio valore tecnico, ma a tutto il movimento Italiano, l’UNITAM, di cui sono Presidente Nazionale e che da 30 anni combatte contro il decadimento morale e culturale del taekwondo olimpico».

Il culmine del viaggio è arrivato sabato 22 novembre, con la sessione di esami per l'acquisizione del 9° Dan internazionale, il grado più alto assegnabile. Vitale Monti, insieme agli altri due rappresentanti italiani, i maestri Luigi Signore e Tonino Deplano, ha superato a pieni voti le tre prove di Forme, Difesa Personale e rottura di tavolette. Un risultato che li ha consacrati come i primi tre Italiani a essere in possesso di tale grado internazionale, facendo, come evidenzia Monti con orgoglio, «dell’Italia l’unica Nazione Europea ad avere tre maestri di così alto grado».

La cerimonia di consegna dei diplomi si è svolta in abiti tradizionali coreani all'interno di una pagoda monumentale, un momento carico di simbolismo che ha chiuso una settimana indimenticabile. Con il maestro Monti in Corea era presente anche una delegazione di atleti dello Sporting Club Samarate (Leonardo Elio Monti, Roberto Vignati, Maria Kristina Rudy e Marco Colombo), a testimonianza di un successo che ha radici profonde nel nostro territorio e che ora fiorisce sul palcoscenico più importante del mondo.

Giovanni Ferrario

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