Il buio cala presto, le giornate si accorciano, e con l’inverno alle porte a Gallarate torna l’incubo dei furti in abitazione. L’ultimo episodio si è verificato ieri sera nel quartiere dei Ronchi, in via Covetta, dove i ladri hanno colpito una villetta approfittando dell’assenza momentanea dei proprietari. Al rientro, la brutta scoperta: porte forzate, stanze a soqquadro, oggetti di valore scomparsi. La denuncia è stata presentata questa mattina al comando dei Carabinieri di Gallarate, che hanno avviato gli accertamenti.
Secondo una prima ricostruzione, i malviventi sarebbero entrati nel tardo pomeriggio, poco dopo il tramonto, agendo con velocità e precisione frutto di certo di uno studio attorno alle abitudini delle vittime.
E proprio da questa esigenza di sicurezza condivisa nasce la risposta del quartiere: ai Ronchi è in programma nelle prossime settimane una riunione per costituire un nuovo gruppo di Controllo di vicinato, un’iniziativa che punta a rafforzare la sorveglianza “dal basso” con il supporto della Polizia locale e delle Forze dell’Ordine.
Il progetto, già attivo in diverse zone della città, conta oggi 695 cittadini aderenti suddivisi in 24 gruppi di quartiere, segno di un impegno crescente della comunità gallaratese. Si tratta di uno strumento di prevenzione della microcriminalità basato sulla collaborazione tra cittadini, i quali, attraverso una rete di coordinatori, segnalano tempestivamente movimenti sospetti o situazioni anomale alla Polizia locale.
Il Controllo di vicinato si fonda sull’idea che la sicurezza sia un bene collettivo e che la coesione sociale sia il primo deterrente contro i reati. Non si tratta di ronde o interventi diretti ma di una sorveglianza civica consapevole: alzare il livello di attenzione, comunicare con i vicini, segnalare in modo corretto. Una volta raggiunto il numero minimo di adesioni, il gruppo verrà riconosciuto ufficialmente e inserito nella rete cittadina.
Intanto, dopo l’episodio di via Covetta, cresce la preoccupazione. Ma ai Ronchi – come in molte altre zone della città – la risposta è concreta: la paura si combatte con la solidarietà e con l’attenzione reciproca.














