Mercoledì 5 novembre, alle 15.30, la sala del museo del tessile di Busto Arsizio ospiterà un nuovo appuntamento dell’Università cittadina per la cultura popolare. In cattedra ci sarà il professor Carlo Magni, presidente dell’Università cittadina per la cultura popolare che prenderà il posto di Alberto Senaldi per accompagnare i soci in un affascinante viaggio tra spiritualità e bellezza: “I Sacri Monti dell’arco alpino italiano”.
Dalle vie dei pellegrini alla “Nuova Gerusalemme”
Il racconto partirà dai grandi pellegrinaggi medioevali verso Gerusalemme, Roma e Santiago di Compostela, per arrivare a uno snodo decisivo della fede europea: la nascita dei Sacri Monti. Con le vie per la Terra Santa diventate impraticabili dopo le conquiste di Arabi e Turchi, il francescano Bernardino Caimi concepì alla fine del Quattrocento la “nuova Gerusalemme” di Varallo Sesia, primo esempio di un cammino sacro che unisce preghiera, arte e natura.
Il monte come simbolo di ascesa
Il professor Magni approfondirà il significato profondo della scelta del “monte”: luogo di incontro tra l’uomo e il divino, simbolo di ascesa spirituale e vittoria della fede cristiana sulle antiche sacralità pagane. Grotte, sorgenti e pietre custodiscono un’aura arcaica che i Sacri Monti hanno saputo trasformare in percorsi di meditazione e meraviglia, fondendo l’antico senso del sacro con la forza popolare della devozione.
Arte e fede in dialogo
Ogni cappella, ogni affresco, ogni scultura dei Sacri Monti è una pagina di catechismo scolpita nella pietra e dipinta con la luce. Da Gaudenzio Ferrari a Tanzio da Varallo, dal Morazzone al Legnanino, l’arte si fa narrazione, emozione, preghiera. È un teatro sacro dove architettura, pittura e paesaggio si fondono in un racconto visivo destinato a “suggestionare” i fedeli, in un’epoca in cui pochi sapevano leggere ma tutti potevano credere.
La visione di Carlo Borromeo e l’eredità dei Sacri Monti
Carlo Borromeo comprese la potenza educativa e spirituale di questi luoghi. Nella stagione della Controriforma, vide nei Sacri Monti un baluardo contro l’avanzare dell’eresia, uno strumento per rendere la fede tangibile, visibile, vissuta. Oggi, dieci Sacri Monti piemontesi e due lombardi raccontano secoli di storia, arte e devozione, fino al riconoscimento Unesco come patrimonio dell’umanità.
Il caso di Varese: un capolavoro di fede popolare
La conferenza si concluderà con la proiezione di un filmato dedicato al Sacro Monte di Varese, forse il più compiuto esempio di questo straordinario intreccio tra fede e arte. Un itinerario di cappelle che s’inerpica nel verde, testimone della spiritualità di un popolo e della lungimiranza delle autorità ecclesiastiche che ne sostennero la costruzione nei secoli.
Il relatore
Carlo Magni, docente di lettere e di geografia economica, è una delle voci più autorevoli della cultura bustocca. Da sempre attento alla storia e all’arte del territorio, ha collaborato con scuole e istituzioni, pubblicato saggi e curato iniziative culturali. Oggi è presidente dell’Università cittadina per la cultura popolare e tra i fondatori dell’Istituto varesino per la storia del Novecento, continuando a unire rigore scientifico e passione divulgativa.



















