Il totale degli avvisi di accertamento, emessi dall’Ufficio Tributi entro il 30 settembre per omessa o infedele denuncia della tassa rifiuti a Busto Arsizio, ammontava a circa 1 milione e 200mila euro. In queste ore con una determina, a firma della dirigente Maria Teresa Marino, si definisce un incremento di 641mila euro.
Un lavoro costante che viene svolto dal municipio di Busto Arsizio, quello degli accertamenti: da distinguere dalle cartelle Ica che arrivano in una seconda fase, quando cioè non si è dato riscontro ai primi, cartelle che altri cittadini hanno ricevuto in questo periodo. Come stabilisce il Tuel, l'accertamento è infatti la «prima fase di gestione dell’entrata mediante la quale, sulla base di idonea documentazione, viene verificata la ragione del credito e la sussistenza di un idoneo titolo giuridico, individuato il debitore, quantificata la somma da incassare, nonché fissata la relativa scadenza».
«Si garantisce il principio di equità» sottolinea l'assessore Alessandro Albani. Se non si paga tutti, e come si deve, le conseguenze ricadono sulla comunità e la pressione fiscale non può essere ad esempio allentata.
C'è chi non ha pagato affattto, chi ha versato somme errate o incomplete. C'è anche chi ha sbagliato in buona fede: gli uffici, si sottolinea, sono sempre a disposizione per ogni informazione e ogni chiarimento nei confronti dei cittadini.
Una questione sentita, per più di un motivo. Dopo l'estensione ormai radicata in tutta la città dei sacchi azzurri "chippati", abbandoni di immondizia nei cestini, quando non nei boschi o in altre aree nel mirino, rappresentano ancora un nervo scoperto. C'è la sensazione di diversi "fantasmi" tuttora da scovare. La partita rifiuti è poi passata sul campo di Agesp anche nella gestione delle bollette (LEGGI QUI). Nel 2025 si applicano sostanzialmente gli stessi parametri degli scorsi anni. Si valuteranno però in modo puntuale i conferimenti del rifiuto secco residuo e dall'anno prossimo una parte della tariffa sarà calcolata sulla base della quantità di rifiuti indifferenziati prodotti e riscontrati.
Intanto il Comune ha predisposto questa ulteriore serie di accertamenti, ribadisce l'assessore Albani, come accade ogni anno, perché la correttezza fiscale è una base fondamentale per il bene pubblico. L'integrazione di 641mila euro comprende per la Tari sanzioni, interessi, spese di notifica, oneri di riscossione e interessi moratori.














