/ Ieri... oggi, è già domani

Ieri... oggi, è già domani | 24 settembre 2025, 05:00

"cen minuti da barbè" - "cinque minuti da parrucchiere"

Quindi si ipotizzava l'entrata (in casa o nel negozio) "dul barbè", ma di certo non ci si aspettava un orario d'uscita perentorio...

"cen minuti da barbè" - "cinque minuti da parrucchiere"

Con i "cen minuti da barbè", Giusepèn evoca una "prassi" in uso nei tempi antichi - per dire che si andava dal barbiere o dal parrucchiere, non su appuntamento e nemmeno a orari fissi e, ci si metteva in coda, si ipotizzava l'entrata (in casa o nel negozio) "dul barbè", ma di certo non ci si aspettava un orario d'uscita perentorio. Quindi, quando si andava dal parrucchiere, era auspicabile non assumersi altri impegni.

Non è che c'erano soverchie ragioni, per non rispettare l'orario del servizio, ma era quasi scontato che i "cen minuti da barbè" diventavano mezze ore o addirittura ore di ritardo, in conseguenza della fila che ci precedeva - scrivo in base alla mia esperienza, molto dissimile da quella di Giusepèn - lui si recava a casa del Signor Luigi Colombo a "orari fissi" per chi andava a lavorare; io ci andavo quando mamma mi "ordinava" di "stare in coda" ad aspettare il mio turno, per essere "sforbiciato" da quel brav'uomo del Signor Luigi - poi, la signora Angelina Merlo (detta "a barbèa", moglie del Signor Luigi), intratteneva i clienti con discorsi forbiti, sulla Politica, sui libri che leggeva, ma soprattutto con la Settimana Enigmistica che "affrontava" in tutte le espressioni "di memoria" - non solo "parole crociate", ma pure "rebus" e indovinelli proposti nelle loro fattispecie - confesso che ho imparato lì, a diventare un "amante di quel periodico" che acquisto tuttora (mio gioco prioritario da "affrontare" dal giorno di uscita in Edicola il giovedì sono le "Cornici concentriche").

A casa Colombo, si incrociavano "tute blu" e "colletti bianchi" senza distinzione. Poi, c'era la "ciurma" di ragazzi, tutti clienti del Signor Luigi che non perdevano occasione per scambiarsi figurine, biglie e soldatini in plastica dura.

Giusepèn annuisce e sorride "t'à ideu cunt'i culzon corti, sempar disbriò, cunt'i rizzi bei da ide, ma butòi al ventu senza tema" (ti osservavo, coi pantaloni corti, sempre pronto per giocare, con i tuoi riccioli, belli da vedere, ma liberi al vento senza cura di pettinarli) - mi ripetevo mentalmente che, a pettinare i miei riccioli era un'ardua impresa e c'era già mamma che mi voleva "caezzu" (ben pettinato), badando poco ai "nodi" incontrati dal pettine... e dalle sue mani ruvide.

Intanto, Giusepèn mi suggerisce (con spiegazione) un vocabolo utilizzato in varie circostanze: "muisnò" che vuol dire "ammorbidire", ma non solo. Dal barbiere, quando vedevo il signor Luigi insaponare le barbe da tagliare, si diceva "ga muisna a pel" (si ammorbidisce la pelle) per una rasatura indolore che lasciava il viso senza rossore - "muisnò" lo diceva anche mio padre, per un altro verso - ad esempio, quando mamma preparava l'insalata con barbabietole e patate. babbo mi incitava a mangiarne... diceva "la t'à muisna ul bambuèn" (ti ammorbidisce l'intestino) e capivo da me, quali effetti mi producevano le bietole.  - "muisna" diventava una parola cordiale, quando taluni discorsi sembravano "pepati" che richiedevano un approfondimento, per non giungere alla "voce grossa" - si diceva "muisna i paòl, sedanòn t'à lu fo capì men" (ammorbidisci le parole, altrimenti, ti rispondo a tono" - anche in cucina, si utilizzava il "muisna", quando mamma tirava la pasta o preparava i ravioli. Diceva "a pulenta o a pasta, s'a tian sin a candu in muisnòi" (lapolenta e la pasta che serviva per preparare tagliatelle o ravioli, deve essere morbida) per cuocere meglio.

Giusepèn... affonda il colpo "anca a tò moma, cun'ti la paèa dua, ma dopo l'a sa muisnèa" (anche tua madre, con te, sembrava arcigna, ma subito dopo, si ammorbidiva) e, facevo mente locale, dicendomi... gli sculaccioni, quasi quotidiani, cos'erano? Il sedere diventava "febbricitante", ma per fortuna erano sberle "muisnòi".

Gianluigi Marcora

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A SETTEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore