Busto Arsizio | 07 agosto 2025, 16:40

Addio a Rino Manzoni, tipografo del Comune di Busto Arsizio e uomo benvoluto da tutti

È morto a 94 anni: «Ha vissuto da tipografo. Non si è mai risparmiato». Per 40 anni ha servito con dedizione l’amministrazione comunale. Lascia la figlia Rita. I funerali si terranno domani, venerdì 8 agosto, a Sacconago

Addio a Rino Manzoni, tipografo del Comune di Busto Arsizio e uomo benvoluto da tutti

Aveva appena festeggiato i suoi 94 anni, il 27 luglio. Dieci giorni dopo, Rino Manzoni se n’è andato, in punta di piedi, come ha sempre vissuto: senza clamore, ma lasciando un segno profondo. Perché Rino non era solo “quello della tipografia” del Comune di Busto Arsizio. Era molto di più: un instancabile lavoratore, un uomo d’altri tempi, sempre disponibile, sempre stimato, sempre benvoluto da tutti.

Per 40 anni è stato il tipografo del Comune, un ruolo che andava ben oltre la stampa di documenti: nelle notti silenziose si occupava di tirare fuori, lettera per lettera, copia dopo copia, anche il bilancio comunale. Lavorava quando gli altri dormivano, non si è mai tirato indietro. Per lui la tipografia non era solo un mestiere, era una missione. «Ha vissuto da tipografo», dicono oggi con rispetto quelli che l’hanno conosciuto. Una figura silenziosa, preziosa, insostituibile. 

La sua vita era stata segnata da un’infanzia durissima. Aveva solo sei anni quando perse entrambi i genitori, avvelenati dai funghi. Da allora visse in orfanotrofio, ma nei fine settimana la zia Rita lo portava con sé a casa. I suoi racconti erano pieni di quella memoria viva e struggente: come quando, il giorno della Liberazione, il 25 aprile, il rettore dell’orfanotrofio gli disse di andare in piazza Trento a “prendere un coniglio”, e lui si ritrovò in mezzo ai partigiani e alla folla che festeggiava. 

Poi la vita cambiò. Conobbe Fernanda Gagliardi, si sposarono e costruirono insieme una famiglia forte e unita. Ebbero due figli, Rita ed Enrico. Purtroppo Enrico, “Chicco”, è scomparso tre anni fa, e la moglie Fernanda qualche tempo prima. Rino era rimasto con la figlia Rita, per tanti anni professoressa di lettere al liceo scientifico Tosi, la nipote Mikol, di 14 anni, che adorava, e la nuora Samantha.

È proprio Rita, oggi, a ricordarlo con parole toccanti sui social: «Ciao papà, sei stato il papà migliore che potessi avere. Hai sempre pensato più agli altri che a te. Ancora ieri sera mi hai detto: “Stai tranquilla, non preoccuparti per me”. Ora sei con mamma e il Chicco». 

Lo ricorda come un padre affettuosissimo, attento, sempre presente. Un uomo che ha vissuto con dignità e ha lavorato con passione, senza mai lamentarsi, senza mai pretendere nulla in cambio. Un esempio raro. 

Rino Manzoni riposa ora alla Casa funeraria “Le Origini Mismirigo” di viale Sicilia. I funerali saranno celebrati domani, venerdì 8 agosto, alle 14.15 nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Sacconago, preceduti dal santo rosario. Chi l’ha conosciuto sa bene che con lui se ne va un pezzo autentico di Busto. Un uomo semplice, un lavoratore instancabile, un cuore grande. 

E un tipografo, nel senso più nobile del termine.

Laura Vignati

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