/ Non solo Fumetti

Non solo Fumetti | 27 luglio 2025, 06:30

Walter Bonatti, i fumetti ritrovati

Il Museo Nazionale della Montagna espone le pagine che trasformarono il grande alpinista in un eroe di carta

Walter Bonatti, i fumetti ritrovati

A volte capita che i protagonisti delle storie, a prescindere dal media di destinazione (fumetti, film, serie televisive, cartoni e via dicendo), vengano creati prendendo spunto e ispirazione da persone realmente esistite. Ci sono però dei casi, forse un po’ più rari, in cui il personaggio principale è una persona reale, del passato o contemporanea, che viene inserita in vicende che ha veramente vissuto, oppure in contesti romanzati, frutto esclusivamente della fantasia degli autori, oppure, ancora, in una trama che mescola fatti realmente accaduti e circostanze inventate.

Pensate, per fare un esempio concreto di quest’ultima variante, alla serie Netflix “La legge di Lidia Poët”: un personaggio realmente esistito che vive alcune situazioni che lo hanno visto protagonista, ma anche altre che sono invece episodi ideati dagli autori.

L’argomento di cui parleremo questa settimana è appunto un caso avvenuto nel mondo delle nuvole parlanti, che torna oggi alla ribalta grazie alla mostra “Walter Bonatti – I fumetti ritrovati”, cominciata presso il Museo Nazionale della Montagna di Torino il 18 luglio scorso.

Ma andiamo con ordine. Chi è Walter Bonatti?

Stiamo parlando di uno dei più grandi alpinisti del XX secolo. Difficile riassumere in modo davvero completo la sua biografia. Classe 1930, a soli 21 anni ha aperto una via nuova sul Grand Capucin nel massiccio del Monte Bianco. Nel 1953 ha raggiunto la vetta del Cervino. Nel 1954 ha partecipato alla spedizione italiana al K2. Nel 1955, un’altra impresa leggendaria: la scalata in solitaria del Petit Dru. Si è ritirato dalle grandi scalate a 35 anni e si è reinventato esploratore e fotoreporter per la rivista “Epoca”, raccontando spedizioni in luoghi remoti come l'Amazzonia, la Patagonia, la Papua Nuova Guinea e l'Antartide. Ha scritto numerosi libri sull’alpinismo. E’ morto a Roma nel 2011.

Walter Bonatti nel 1965

E’ nella seconda parte della sua vita che le sue avventure incontrano il mondo del fumetto, anzi, diventano letteralmente fumetti. Sì, perché la casa editrice “Massimo Baldini” pubblicò nei primi anni ‘90 sulle riviste “Magic Boy” e “Moby Dick”, alcune storie aventi come protagonista proprio Bonatti, il quale partecipò anche alle sceneggiature, in collaborazione con nomi del calibro di Alfredo Castelli (papà di Martin Mystère e autore di infinite altre storie) e di Mario Gomboli (direttore di Astorina e scrittore di innumerevoli soggetti per Diabolik). Ai disegni c’erano due artisti in forza alla Sergio Bonelli Editore, ovvero Enea Riboldi, noto copertinista di Dampyr recentemente scomparso, e Pasquale Del Vecchio (Tex, Nick Raider e altri).

Le storie narrate erano, inutile sottolinearlo, cronache di spedizioni avventurose: “Solitario sullo Yukon” racconta un viaggio nel Nord America di Jack London, quello della corsa all’oro; “Nel cuore dell’Africa” narra l’esplorazione di parte della Tanzania e dello Zaire, alle prese con le popolazioni e gli animali selvaggi di quei territori.

Bonatti diventò insomma un eroe di carta, un avventuriero del tutto simile a suoi celebri “colleghi” del mondo della fantasia, come Corto Maltese o Mister No.

Le copertine della rivista “Moby Dick” contenenti le storie “Solitario sullo Yukon” e “Nel cuore dell’Africa”
 

Ecco dunque quali sono i fumetti “ritrovati”.

Il merito di questo lavoro di ricerca e di raccolta va, prima di tutto, al giornalista Angelo Ponta, che ha riunito in un volume edito da Solferino, di cui la mostra ha voluto assumere il titolo, non solo le storie appena citate, ma anche episodi che non vennero pubblicati, dei quali restano bozze di sceneggiature e tavole disegnate. 


Angelo Ponta


La copertina del volume edito da Solferino “Walter Bonatti – I fumetti ritrovati”

Sarà possibile ammirare questo patrimonio della storia del fumetto fino al 15 Marzo del 2026, presso il Museo Nazionale della Montagna, in Piazzale Monte dei Cappuccini 7 a Torino.

Noi ci rileggiamo la prossima settimana.

Thomas Pistoia

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore