«Ne riparliamo a settembre» è il mantra che accompagna tante situazioni, lavorative e non, quando incombono le vacanze estive.
Non fa eccezione la politica. A Busto Arsizio, slitta a dopo le ferie la nascita del nuovo gruppo consiliare di Forza Italia. Che potrebbe dare il la ad altri cambiamenti nella geografia della sala esagonale di Palazzo Gilardoni.
In attesa del gruppo di Forza Italia
Nelle premesse, nulla a che vedere con la telenovela del rimpasto che lo scorso anno ha tenuto banco per mesi, trascinandosi fino all’inizio di ottobre e arrivando ai piani regionali di Fratelli d’Italia e Lega.
Quella del gruppo forzista è una questione che si gioca perlopiù entro i confini cittadini, sebbene anche ai livelli superiori si auspichi che venga superata l’anomalia dell’assenza degli azzurri dal Consiglio comunale della città più popolosa della provincia di Varese.
Una “mancanza” figlia dell’addio di Orazio Tallarida e Laura Rogora, migrati in Fratelli d’Italia.
Subito dopo essersi insediato lo scorso marzo, il segretario bustocco Alberto Riva ha dovuto affrontare la questione.
La genesi del nuovo gruppo, ipotizzata in un primo momento per giugno, si è rivelata meno semplice da tradurre nella pratica, tra perplessità iniziali ora superate e appelli alla chiarezza.
Fatto sta che quello di martedì 22 luglio dovrebbe essere l’ultimo Consiglio comunale senza il simbolo del partito fondato da Berlusconi. A meno che il cambiamento richieda ancora qualche settimana extra.
In ogni caso, in autunno dovrebbe arrivare il “trasloco” del capogruppo della Lista civica per Antonelli sindaco Marco Lanza, esponente di spicco dell’associazione Libertas che fin dal congresso ha fatto capire di voler essere coinvolta ed essere parte attiva delle decisioni del partito.
Con lui, dallo stesso gruppo dovrebbe arrivare Roberto Ghidotti, consigliere delegato alle Partecipate che aveva già vissuto una parentesi con Forza Italia nella prima amministrazione guidata dal sindaco Emanuele Antonelli.
A completare la squadra in assise – tre è il numero minimo di consiglieri richiesto per dare vita a un nuovo gruppo – sarà Gigi Farioli. La storia politica del due volte sindaco di Busto è legata a doppio filo con Forza Italia, di cui era stato anche capogruppo al Pirellone.
Le loro strade si erano separate con le elezioni del 2021, quando Farioli aveva scelto di “scendere in campo” opponendosi al centrodestra di Antonelli. Una fase che verrà superata con la nascita del gruppo forzista, che farà crescere di un elemento la maggioranza, appunto con lo spostamento di Farioli, oggi formalmente in minoranza alla guida di Popolo, Riforme e Libertà.
Di quest’ultimo gruppo fa parte anche Giuseppina Lanza che, pur essendo membro del movimento L’Italia C’è di Gianfranco Librandi, “affiliato” a Forza Italia, così come lo è Farioli, potrebbe non seguirlo dall’altra parte dalla sala consiliare. E, più probabilmente, rimarrà dove si trova l’esponente del gruppo misto Emanuele Fiore, nonostante abbia in tasca la tessera forzista.
Altri movimenti in FdI e nella civica
Che sia a settembre o il mese successivo, il ritorno in assise di Forza Italia con nuovi protagonisti non dovrebbe essere l’unico cambiamento in arrivo entro l’anno.
Anzi, proprio il gruppo azzurro potrebbe dare il la ad altri movimenti. Che coinvolgerebbero sempre la lista civica, con nuovi addii, in questo caso alla volta di Fratelli d’Italia.
Francesca Gallazzi è infatti destinata a raggiungere Tallarida e Rogora tra i meloniani. La civica risulterebbe quindi composta da Alex Gorletta, Martino Garavaglia (per il quale nelle scorse settimane si era parlato di una interlocuzione con Forza Italia, rimasta una semplice chiacchierata) e Roberto Felli. Anche quest’ultimo, a quel punto, potrebbe andare ad alimentare la truppa di Fratelli d’Italia che, se questo scenario trovasse concretezza, toccherebbe quota sette consiglieri.
Di gran lunga il gruppo più nutrito, mentre la civica risulterebbe svuotata.
E l’assetto della giunta sarebbe ancor meno allineato ai numeri dell’assise di quanto non sia oggi, con tre assessori leghisti (a fronte di altrettanti consiglieri), tre “civici”, un assessore (e vicesindaco, Luca Folegani) di Fratelli d’Italia, che oggi oltre al sindaco esprime anche la presidente del Consiglio, Laura Rogora, dopo il sua addio a Forza Italia, a secco di poltrone. Senza considerare le partecipate, per le quali si apriranno ulteriori ragionamenti.
Insomma, non è all’ordine del giorno, ma se entro l’anno dovesse concretizzarsi lo scenario sopra descritto, qualcuno potrebbe forse iniziare a pensare all’ipotesi di un nuovo ritocco dell’esecutivo.
Nessuno ne parla, anche perché l’ultimo che vuole sentir discutere ancora di rimpasto è il sindaco Antonelli che, pur di scongiurare nuove pressioni in questo senso, potrebbe anche cercare di mettersi di traverso alla rivoluzione degli assetti in maggioranza. Ragionamenti prematuri, forse. Di certo la situazione merita di essere monitorata…