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Sociale | 09 giugno 2025, 18:26

Nessun morto sul lavoro in provincia di Varese nei primi quattro mesi del 2025

Lo rivelano le statistiche raccolte dall'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega. Varesotto quarto, invece, dopo Milano, Bergamo e Brescia, per denunce di infortuni. Tutta la Lombardia, con 7,5 morti per milione di occupati, rimane sotto la media nazionale pari a 8,8, ma il numero totale è ancora il più alto di Italia

Nessun morto sul lavoro in provincia di Varese nei primi quattro mesi del 2025

«La Lombardia è la regione che conta il maggior numero di lavoratori e per questo anche i numeri delle vittime emergono con drammatica visibilità nella graduatoria nazionale. Sono 45 i morti sul lavoro nel primo quadrimestre del 2025 e con questo dato si conferma la regione con il più alto numero di decessi. Se analizziamo, però, l'incidenza di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, la regione rimane sotto la media nazionale, ed è proprio questo il più importante indicatore della sicurezza sul lavoro.”

Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega, analizza i numeri delle vittime e le incidenze di mortalità dei lavoratori in Lombardia per raccontare forme e contenuti dell’emergenza in regione.

IL RISCHIO DI MORTE IN LOMBARDIA, PROVINCIA PER PROVINCIA, A FINE APRILE 2025

Per individuare le aree più fragili d’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza di mortalità.

La zona gialla, quella in cui si trova la Lombardia, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. A fine aprile 2025, dunque, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (7,5 morti per milione di occupati) risulta essere inferiore rispetto alla media nazionale pari a 8,8.

Per quanto riguarda le incidenze, in Lombardia emergono tre province in zona rossa: Cremona (19,1), Bergamo (16,1) e Lecco (13,9). Seguono in zona gialla: Como (7,6), Monza Brianza (7,5) e Brescia (7,2). In zona bianca, invece, troviamo Milano (6,5), Mantova (5,5) e Pavia (4,2), insieme al resto delle province in cui non sono stati registrati infortuni mortali in occasione di lavoro.

Nel primo quadrimestre del 2025, la Lombardia conta 45 decessi, in diminuzione rispetto ai 52 dello scorso anno. Tra questi, 34 si sono verificati in occasione di lavoro (1 in più rispetto al 2024) e 11 in itinere (8 in meno rispetto all’anno precedente). Nonostante il decremento, la Lombardia resta la regione con il numero più alto di vittime, sia totali che sul lavoro.

È MILANO A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALI (MORTALI E NON)

Il più elevato numero di decessi totali è stato registrato in provincia di Milano (13). Seguono: Bergamo (11), Brescia (5), Cremona (4), Pavia e Monza Brianza (3), Mantova, Como e Lecco (2).

Milano in cima alla graduatoria degli infortuni mortali in occasione di lavoro con 10 vittime. Seguono: Bergamo (8), Brescia (4), Monza Brianza e Cremona (3), Como e Lecco (2), Mantova e Pavia (1).

È ancora la provincia di Milano a far rilevare il maggior numero di denunce totali di infortunio (12.314), seguita da: Brescia (5.312), Bergamo (4.233), Varese (3.207), Monza Brianza (2.582), Como (1.782), Mantova (1.558), Pavia (1.533), Cremona (1.408), Lecco (1.157), Lodi (794) e Sondrio (743).

L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È IL SETTORE PIÙ COLPITO IN LOMBARDIA

Le Attività Manifatturiere, alla fine del primo quadrimestre del nuovo anno, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (4.606). Seguono: Trasporto e Magazzinaggio (1.980), Commercio (1.792), Sanità (1.768) e Costruzioni (1.647).

DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI IN CALO A FINE APRILE 2025

Anche alla fine di aprile 2025 le denunce di infortunio totali diminuiscono rispetto al 2024: erano 37.796 e ora sono 36.623.

INFORTUNI PER GENERE E NAZIONALITÀ: ECCO LE STATISTICHE

Sono 13.778 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (10.921 in occasione di lavoro) e 22.845 quelle degli uomini (19.860 in occasione di lavoro). Mentre sono 2 le donne che hanno perso la vita nel primo quadrimestre 2025, entrambe in itinere.

Le denunce dei lavoratori stranieri sono 8.900 su 36.623 (circa 1 su 4), di queste 7.472 sono quelle registrate in occasione di lavoro. Infine, sono 9 i lavoratori stranieri deceduti su un totale di 45 (1 su 5). In 4 hanno perso la vita in occasione di lavoro e 5 in itinere.

L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.

LA ZONIZZAZIONE DELL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA

La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:

Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.

Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.

Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.

Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.

Redazione

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