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Busto Arsizio | 09 giugno 2025, 17:00

La scherma si racconta. A Busto quattro incontri culturali sullo «sport più bello del mondo»

Mentre le iscrizioni toccano quota 300 con oltre 200 agonisti, la storica Pro Patria Scherma promuove una serie di appuntamenti in programma negli spazi dell’apprezzatissimo museo dell’Agorà, affidati al maestro Toran. Si parte mercoledì 18 giugno

Quattro incontri per capire la scherma e conoscere, andando oltre la tecnica, lo «sport più bello del mondo». È questo l’intento della Pro Patria Scherma, promotrice di una serie di appuntamenti in programma negli spazi dell’apprezzatissimo museo dell’Agorà, al Museo del Tessile.
L’iniziativa della storica società bustocca è patrocinata dall’amministrazione comunale, in particolare dagli assessorati allo Sport e alla Cultura. In cattedra, il maestro Giancarlo Toran. «Sarà un nuovo momento di educazione», spiegano dal Comune.

Il programma

Si parte mercoledì 18 giugno, alle ore 21, con l’appuntamento “Capire la scherma, lo sport più bello del mondo”. «Lo diciamo con un po’ di presunzione», scherza il maestro Toran. Sarà l’occasione per approfondire i numerosi collegamenti tra questo sport e le arti, le scienze, la storia e le trasformazioni sociali, ma anche l’educazione e il senso civico delle nuove generazioni.

Dopo l’estate, altri tre incontri. Il 24 settembre “La scherma quotidiana. Gesti e parole che non sospetti”; il 22 ottobre “La Spada e lo Spirito: Scherma, Cristianità e il Significato del Giubileo”; il 3 dicembre, infine, “La Bibbia nella scherma: il trattato di scherma più famoso del mondo”.

Non solo sport

«La nostra società è “multisettoriale” e il nostro sport ha una molteplicità di sfaccettature – osserva il presidente della Pro Patri Scherma Marino Vago –. L’attività principale è quella agonistica, ma abbiamo un piccolo scrigno di attività collaterali che vogliamo portare all’attenzione della cittadinanza. Ringraziamo il Comune per la rinnovata attenzione».

La società può sorridere per i brillanti risultati sportivi, nonché per i numeri da record: «Trecento iscritti e duecento agonisti», rivela il presidente, affiancato da Gaetano Felli. Ed è in arrivo un nuovo maestro che ha già allenato alcune nazionali.
Ma a ciò si aggiunge la volontà di far conoscere ai cittadini vari aspetti legati a questo mondo. A partire dal Museo dell’Agorà della Scherma: «Esiste dal 2012, ma è conosciuto spesso più fuori che dentro Busto, se non per le visite guidate delle scuole e le prime esperienze di questo sport – afferma Toran, che ne è il presidente –. La scherma ha molto più da offrire rispetto alla semplice tecnica».

Da ciò la volontà di «diffondere la cultura schermistica, molto ampia e ramificata. E far capire come l’interesse per la scherma vada coltivato e, prima ancora, conosciuto».
Questo mondo coinvolge «storia, letteratura, linguistica. Si rivolgono a noi dalle università, di recente lo ha fatto una linguista dell’ateneo di Firenze che collabora con l’Accademia della Crusca. Ci scrivono anche dall’estero».

Il nuovo ciclo di incontri fa seguito a quelli tenutisi quest’anno dedicati a Felice Cavallotti e al percorso che ha portato “Dal sangue del duello alla scherma olimpica”, che Toran replicherà agli Europei assoluti di Genova, portando il nome di Busto fuori dai confini regionali.

Il plauso del Comune

«Tutte le volte che ascolto il maestro Toran è sempre illuminante, riesce a trasmettere qualcosa di più – dice Luca Folegani, vicesindaco e assessore allo Sport, affiancato dal consigliere comunale Paolo Geminiani –. La scherma è un pezzo della nostra cultura, identità e delle nostre radici». Dal vicesindaco un encomio alla società «per i progetti per le persone fragili. Siete un punto di riferimento per una comunità di famiglie: quando gli atleti e i loro genitori sono nei vostri spazi, si respira aria di comunità».

«Questo è un progetto culturale sullo sport – aggiunge l’assessore alla Cultura Manuela Maffioli –. La cultura è strumento e contenuto: attraverso questi appuntamenti, si mettono in evidenza le contaminazioni che la pratica sportiva ha avuto nei secoli, permeando scienze, arti, linguaggio».

Riccardo Canetta

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