Ancora aggressioni agli operatori sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Gallarate. Dopo il racconto dell’infermiere Pasquale Giardino (leggi qui la storia), le corsie del reparto tornano ad essere teatro di violenza e aggressioni che coinvolgono direttamente il personale in servizio.
In appena quattro giorni sono stati registrati tre episodi gravi di aggressione, di cui due fisiche – con prognosi medica di dieci giorni – e una verbale, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
Gli operatori sanitari coinvolti in questi tristi episodi hanno raccontato l’accaduto. «Erano circa le 14:45, ero al triage quando una donna in evidente stato di agitazione e con alitosi alcolica è arrivata per chiedere aiuto per il marito che stava male - spiega l’infermiere. Dopo averlo accompagnato all’interno per gli accertamenti, la donna ha continuato ad agitarsi. Quando ho cercato di spiegarle le procedure, mi ha interrotto ripetutamente, poi ha ostacolato la chiusura della porta del triage e mi ha spintonato con una spallata. Sono caduto violentemente, riportando traumi al gomito, al polso e alla schiena».
Un altro operatore racconta di essere stato insultato da una paziente che voleva a tutti i costi riaprire un infortunio già chiuso dall’INAIL: «Non mostrava alcun dolore, camminava normalmente. Dopo averle spiegato che non potevamo procedere, ha iniziato a insultarmi ripetutamente fino a rendere necessario l’intervento della guardia e poi della polizia».
Infine, il protagonista della terza aggressione ha raccontato: «Una persona in stato di alterazione alcolica, soccorsa dall’ambulanza, ha iniziato a urlare e dare pugni nella zona dei pazienti allettati. Ho cercato di calmarlo, ma mi è corso addosso. Ho preso una gomitata all’emitorace destro nel tentativo di contenerlo».
La presenza fissa di una guardia al Pronto Soccorso, sembra purtroppo non bastare per porre fine ad una situazione divenuta insostenibile.