Politica | 30 maggio 2025, 17:44

Tovaglieri a Conferenza Conservatori di Budapest: «No alle follie green e remigrazione per chi delinque»

L’eurodeputata bustocca ha preso parte alla conferenza in rappresentanza della Lega e del gruppo dei Patrioti al Parlamento UE: «Dobbiamo ricominciare a essere fieri della nostra storia e dei nostri valori»

Tovaglieri a Conferenza Conservatori di Budapest: «No alle follie green e remigrazione per chi delinque»

Cancellazione delle «follie green», lotta all’immigrazione «selvaggia», difesa delle radici cristiane e dei valori occidentali. Questi i temi al centro del discorso tenuto questo pomeriggio a Budapest dall’eurodeputata Isabella Tovaglieri, intervenuta alla Conservative Political Action Conference in rappresentanza della Lega e del gruppo dei Patrioti al Parlamento UE.

L’esponente bustocca ha sottolineato l’importanza del ruolo dei partiti conservatori «pronti a battersi con coraggio per un’Europa forte, viva, libera, che non ha paura di difendere ciò che la rende unica: le sue radici, la sua cultura e la sua anima», e ha esposto le proposte politiche dei Patrioti sui temi più scottanti dell’agenda comunitaria, che stanno avendo un impatto dirompente sui territori.

«Non si può chiamare “svolta” quella che è una condanna a morte per le nostre industrie e i nostri lavoratori – ha detto Tovaglieri a proposito della transizione verde. - Noi diciamo no al Green Deal, no all’assurdo stop ai motori tradizionali nel 2035, no al sacrificio di un intero continente sull’altare dell’ideologia». Sull’immigrazione «selvaggia» l’europarlamentare ha ricordato come «le nostre città stiano diventando incubatori di odio e radicalismo. Per questo pretendiamo una stretta su moschee e luoghi di proselitismo, espulsioni per chi non ha diritto di entrare in Europa e remigrazione per chi delinque e non vuole integrarsi». Infine un richiamo a salvaguardare e promuovere le radici comuni: «Dobbiamo ricominciare a essere fieri della nostra storia e dei nostri valori – ha concluso Tovaglieri - perché senza un’identità forte non possiamo tornare grandi né riaffermare il ruolo dell’Europa quale guida culturale e politica nel mondo».

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