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Politica | 28 maggio 2025, 11:33

Astuti (Pd): «Aprire le assegnazioni delle case popolari a chi ha già un’abitazione in Lombardia è un imbroglio»

Il consigliere regionale del Pd attacca l’emendamento della maggioranza: «Così si escludono i veri bisognosi e si favoriscono i furbi»

Astuti (Pd): «Aprire le assegnazioni delle case popolari a chi ha già un’abitazione in Lombardia è un imbroglio»

“Aprire le assegnazioni degli alloggi a chi ha già una casa in Lombardia è un imbroglio. Chi ne ha realmente bisogno resterà escluso”. Il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti commenta così un emendamento votato ieri in aula dalla maggioranza, in occasione della discussione della legge di Revisione normativa ordinamentale, che prevede la possibilità di fare richiesta di un alloggio popolare anche per chi possiede già una casa, purché a distanza di più di 40 chilometri.

“La solita presa in giro delle destre - attacca Astuti - Chi ha già una casa ha un Isee troppo alto per poter accedere agli alloggi Sap, riservati a chi vive un pesante disagio economico, e quindi rimarrà di fatto escluso dalle graduatorie. Questo sia che abbia una casa in Lombardia o altrove. In compenso i più furbi potranno comprarsi una casa con il mutuo, che non rientra nell’Isee, affittarla in nero e accedere all’alloggio popolare. Il risultato del nuovo criterio voluto dalla destra è che non avranno la casa tutti quei lavoratori che arrivano dal sud, ad esempio gli operatori sanitari, di cui c’è una ormai gravissima carenza, e può succedere che la ottengano quelli che non ne hanno davvero bisogno. Questo senza contare che si allungheranno ulteriormente i tempi delle assegnazioni, che sono già geologici”.

“Le case popolari - conclude Astuti - vanno date a chi ne ha davvero bisogno, qualunque sia la sua provenienza e il colore della pelle. La destra, ancora una volta, solo per tentare di non dare le case agli stranieri che non devono dimostrare, per una sentenza della Corte d’appello, la non possidenza di una casa nel paese d’origine, introduce un criterio che rende impossibile l’assegnazione a chi ne ha diritto e favorisce i furbi, di ogni origine”.

Redazione

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