Il grazie ai dipendenti per la fiducia da «numeri bulgari», l’attenzione alta sul tema dei parcheggi, i problemi del personale con un focus su polizia locale e servizi sociali.
Dopo il brillante risultato ottenuto alle elezioni per il rinnovo delle Rsu comunali, il Csa convoca la stampa per fare il punto della situazione, tra problematiche nuove e annose.
Angiolino Liguori rimarca che «il nostro è un sindacato moderato», ma pronto a farsi sentire.
La fiducia dei lavoratori
«Ringraziamo i dipendenti per la fiducia che ancora una volta hanno dato al Csa», esordisce Liguori, affiancato dal segretario provinciale del sindacato Domenico Godano e da Egidia Labanca, rieletta rappresentante Rsu. «Abbiamo ottenuto numeri bulgari, prendendo la metà dei voti complessivi e sei delegati su dodici. Ma noi siamo i rappresentanti di tutti, non solo di chi ci ha votato. E non siamo in competizione con qualche altra organizzazione sindacale, perché questo farebbe male ai dipendenti. Non siamo nemmeno in competizione con l’amministrazione. Noi vogliamo discutere insieme, con l’unico obiettivo di risolvere i problemi dei lavoratori. Se questo è l’intento delle altre organizzazioni sindacali, allora viaggeremo insieme». Partendo dal fatto che «il nostro è un sindacato moderato, non ci saremo se si vorrà fare sempre la guerra».
Parcheggi e P.O.
Moderato, sì, ma pronto a farsi sentire sui problemi, «che sono tantissimi». «Sembro ripetitivo, ma oggi quello prioritario riguarda il parcheggio dei dipendenti – ribadisce Liguori –. L’amministrazione non l’ha capito e fa male. I parcheggi della stazione centrale non sono un’opzione, perché il dipendete per raggiungere il municipio dovrebbe poi prendere un taxi».
C’è poi la questione delle posizioni organizzative: «Pare che l’amministrazione voglia prevederne tre in più: benissimo, basta che non tocchi i soldi del fondo. Le attuali P.O. non sono certo ricche. Noi vogliamo sederci a tavolino per cercare la quadra».
Polizia locale e servizi sociali
Liguori si sofferma anche su categorie che definisce «un po’ bistrattate»: polizia locale e servizi sociali. «Se l’avessimo fatto prima delle elezioni, qualcuno l’avrebbe interpretata come propaganda per racimolare qualche voto in più, ma così non è». Sulla polizia locale: «Sono tutti bravi a elogiarne l’operato, ma non altrettanto a prendere in considerazione le loro esigenze». Ci sono problemi secondari come «il vestiario, che andrebbe rivisto, ascoltando gli agenti anche su questo». E poi c’è quello annoso del personale: «Viste le condizioni in cui si lavora, molti preferiscono andare in mobilità. Il comandante, la vice e tutti gli altri stanno facendo un buon lavoro. La polizia locale professionalmente è preparata, ma serve qualche elemento in più per far fronte alla situazione».
«Il Csa ha fatto un’udienza al Senato chiedendo di cambiare la legge per cercare di equiparare gli agenti di polizia locale ai colleghi di tutte le polizie», fa sapere Godano.
E per Liguori c’è «bisogno di personale» anche in via Roma: «Sfido chiunque a dire che i servizi sociali non sono determinanti. Svolgono un lavoro usurante, faticoso, giuridicamente pericoloso. Eppure se ne parla troppo poco. Faremo valere la nostra maggioranza a livello di delegazione trattante, è un settore troppo importante che merita grande considerazione».
Il salario accessorio
Godano allarga il discorso a tutti i settori, dall’anagrafe agli asili: «I Comuni forniscono i servizi più vicini al cittadino, rispondendo alle necessità giornaliere. Oggi ministero, Anci e Aran sembrano aver capito l’importanza di questi servizi e con il decreto pubblica amministrazione si sta prendendo atto di tutte le problematiche messe sul tappeto in questi anni». A partire da fatto che il salario accessorio è inferiore rispetto ad altri enti, come la Regione. «Ecco il perché della fuga – prosegue Godano –. Ora però c’è la possibilità di fare qualcosa in più rispetto al passato. Se fai star bene il dipendente, gli riconosci il welfare integrativo, la conciliazione vita-lavoro, gli dai insomma quello che gli spetta, subentra il senso di appartenenza che oggi si è perso».
Ora si va verso il superamento del tetto del 2016 al salario accessorio degli enti locali, con risorse interamente a carico dei bilanci delle singole amministrazioni. «Un Comune virtuoso come il nostro, perché non dovrebbe aggiungere qualche soldo per garantire servizi migliori? – aggiunge Liguori –. Nel bilancio, il settore del personale è quello che ha sempre di meno e così la gente se ne va dal Comune. Politici e dirigenti ne tengano conto».
Da ultimo, un “appello” di Godano a Cgil e Uil: «Non hanno firmato il contratto nazionale di lavoro, che è bloccato. Spero ci ripensino, stanno facendo un danno ai colleghi».