L’Università dell’Insubria ha reso omaggio alla memoria di Giulia Vanossi, studentessa del sesto anno del corso di laurea in Medicina e chirurgia scomparsa tragicamente il 9 agosto 2024, durante un’escursione in montagna, lasciando un segno profondo nella vita accademica e personale di chi l’ha conosciuta.
L’emozione era palpabile nell’Aula Magna Granero Porati che ha accolto i familiari, il fidanzato, gli amici, i compagni di corso di Giulia per ricordarla «con il cuore raccolto», come ha detto la rettrice Maria Pierro in un intervento sincero, con la voce rotta. Parole di stima e di affetto anche da parte dei professori Matteo Tozzi, che ha condotto la cerimonia, e Luigina Guasti, direttrice del Dipartimento di Medicina e chirurgia con la quale Giulia ha sostenuto il suo ultimo importante esame, in Clinica medica, pochi giorni prima di morire.
«Ricordare Giulia è un dovere ma anche un atto di amore. Era una studentessa brillante, curiosa, appassionata, con uno sguardo sempre rivolto verso l’alto. Giulia era parte della nostra comunità, e lo sarà per sempre. Il suo esempio di passione, autenticità e luce continuerà a camminare accanto a noi», ha dichiarato la rettrice Maria Pierro in apertura della cerimonia.
«La salita era ripida ma non ti ha mai spaventata. Amavi la montagna, forse perché era come te: forte, silenziosa, immensa. In ogni passo c’era coraggio, nella fatica una lezione. In ogni alba una nuova promessa. Da oggi sei un medico, amica mia, come hai sempre sognato. Non importa se non sei qui fisicamente. Sei in ogni vita che avresti voluto curare, in ogni gesto gentile che ci hai insegnato. La vetta oggi si inchina a te», ha detto l’amica Veronica Vitali, medico e alpinista.
E Greta Colombo, studentessa in Medicina e migliore amica della studentessa: «Giulia aspettava questo giorno da tanto tempo, perché per lei laurearsi era un obiettivo fondamentale. Non conosco altra persona che si sarebbe meritata di più questo riconoscimento. Sono sicura Giulia che saresti stata una dottoressa magnifica, e ora siamo qui tutti assieme, a congratularci con te».
«Resta qui ancora un minuto»: tanto cuore anche nella canzone dei Coma Cose, «Fiamme negli occhi», scelta dagli amici per accompagnare un bellissimo video con le foto di momenti vissuti con Giulia in università, in montagna, nelle corsie dell’ospedale durante i primi turni.
«Nel breve periodo in cui ho conosciuto Giulia – ha scritto Corrado Roda, nel cui ambulatorio di Medicina generale Giulia aveva svolto il tirocinio –, ho potuto constatare la sua delicatezza di approccio ai pazienti, con un sorriso che emanava serenità e dolcezza; tratti garbati e molto educati».
In prima fila la mamma di Giulia Vanossi, la signora Flora Ceruti, orgogliosa e affranta per il dolore di una figlia che stava per diventare medico: ha ricevuto dalla rettrice, con un lungo abbraccio commosso, una pergamena commemorativa e una corona di alloro, segno di riconoscimento per l’impegno, la dedizione e i risultati eccellenti raggiunti da Giulia nel suo percorso accademico.
Nata a Erba il 25 settembre 1998, Giulia Vanossi era una studentessa davvero brillante, determinata e appassionata. Aveva superato 34 esami con ottimi voti ed era ormai prossima alla laurea. Stimata dai docenti e amata dai compagni, si distingueva per la sua serietà, la sua sensibilità e il suo sorriso sempre presente.
Accanto allo studio, coltivava una grande passione per la montagna e per l’arrampicata sportiva, che praticava con entusiasmo e condivideva con spontaneità anche sui social, ispirando chi la seguiva con il suo spirito positivo e avventuroso. È stata proprio questa passione, purtroppo, a causarne la prematura scomparsa, avvenuta durante una salita sulla via Federico Giovanni Kurtz, sul Monte Tredenus in Valcamonica, nel territorio di Cimbergo.
L’Ateneo ha conferito l’attestato alla memoria degli studi in base al Regolamento che prevede la possibilità di onorare gli studenti scomparsi prima del termine del percorso. La proposta, accolta con profonda partecipazione dal Consiglio del corso di laurea in Medicina e chirurgia e dal Dipartimento di Medicina e chirurgia, è stata approvata all’unanimità dal Senato accademico come gesto condiviso dell’intera comunità universitaria.