Trovarsi davanti alla necessità di gestire la quotidianità di un parente anziano a domicilio nel momento in cui non è più autosufficiente è tutto tranne che semplice. Soprattutto quando ci si accorge del problema, la vita viene stravolta e i pensieri iniziano a rincorrersi nella mente.
Per fortuna, esistono dei consigli utili da seguire che possono fare la differenza.
Parti con una riunione di famiglia
Diventare care giver di un parente anziano è un momento di svolta che non si può vivere da soli. Molto utile è coinvolgere anche altri familiari stretti, incontrandosi di persona e unendo i vari punti di vista sulla situazione.
Si tratta di un momento di grande importanza sia perché permette di far emergere eventuali mancanze di accordo in merito al luogo dove far vivere l’anziano, sia perché, grazie al brainstorming, è possibile portare alla luce possibili soluzioni pratiche utili al benessere della persona da curare e di chi deve assisterla.
Imposta una routine chiara
Prendersi cura di un parente anziano tra le mura domestiche vuol dire innanzitutto impostare una routine chiara. Durante la terza età, subentra un approccio alla vita abitudinario. Rispettare una precisa tabella di marcia, aiuta la persona anziana non solo a vivere la quotidianità con maggior tranquillità, ma anche a mantenersi più lucida.
Una routine impostata in maniera metodica è decisiva anche per il caregiver stesso, che riesce così ad avere un’idea su quando collocare i momenti da dedicare al riposo, cruciali per prevenire la sindrome del burnout. Essenziale a tal proposito è anche non chiudersi all’aiuto di uno psicoterapeuta, possibilmente specializzato in terapia sistemico familiare.
Infermiere a domicilio (e non solo)
Prendi contatto con il medico di base per avere il nominativo di infermieri che, nella zona in cui vivi, si recano a domicilio per effettuare procedure come i prelievi.
Attenzione: i servizi di questo tipo, negli ultimi anni, si sono evoluti tantissimo. Una delle principali problematiche con le quali hanno a che fare gli anziani è la fragilità ossea, che rende necessario, in molti casi, intervenire con esami come la radiografia.
Eseguirla in ospedale o presso uno studio medico non è sempre possibile o sicuro. Parliamo, infatti, di luoghi in cui il paziente fragile è potenzialmente a rischio di contrarre infezioni.
Come si può leggere sul sito Radiografiaadomicilio.it, portale conosciuto in tutta Italia, è oggi possibile prenotare facilmente rx a diverse parti del corpo, dall’addome al femore, con la certezza dei massimi livelli di sicurezza e qualità.
Digitalizza tutti i documenti sanitari
Digitalizza tutti i documenti inerenti la storia sanitaria del tuo parente anziano e salvali su una memoria esterna, da riporre in un luogo sicuro. Se tendi ad avere una casa disordinata, quelli cartacei custodiscili in cassaforte.
Così facendo, avrai tutto a portata di mano in caso di visite di routine o di problematiche più gravi.
Lavora sulla comunicazione
Per una convivenza serena con un anziano fragile, è necessario lavorare sulla qualità della comunicazione. La prima regola da seguire in questo caso è quella di evitare di adottare un approccio sbrigativo.
Anche per comunicazioni semplici, come per esempio l’invito ad andare a mangiare, è bene essere pazienti, pacati e sottolineare le abitudini che la persona ha, facendo, se possibile, riferimento gli orari.
Non dimenticate i momenti belli assieme
I momenti belli con un parente anziano del quale ci si prende cura ci sono ancora, anche se diversi rispetto al passato. Magari non sarà un viaggio o una sessione di shopping, ma un film o una serie tv visti assieme sul divano.
Si tratta di occasioni da godersi senza pensieri. Passa il tempo, cambiano le capacità fisiche, ma la bellezza e la centralità del rapporto non muta e va omaggiata.