Una celebrazione di ciò che è stato, di ciò (e chi) che ha condotto alla nascita della prima autostrada, la A8 Milano-Varese 100 anni fa. Ma anche un richiamo a uno spirito che deve continuare, il coraggio e la visione di dotare il Paese di infrastrutture per crescere. Ponte sullo Stretto compreso.
Così il vicepremier Matteo Salvini ha sottolineato nell’area di servizio Villoresi Ovest, accanto al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi, il presidente dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani, l’amministratore Delegato di Autogrill Massimiliano Santoro. L'Aci ha donato alle aree di servizio Villoresi Ovest e Brughiera Est due totem, realizzati dall’artista Lorenzo Martinoli (LEGGI QUI E QUI).
La riconoscenza a chi ha permesso tutto ciò, a partire dall'ingegnere Piero Puricelli, ha condotto il ministro Salvini a riflettere prima di tutto sull'auto, troppo spesso indicata come nemico: «Il furore ideologico del mettiamo al bando le auto... Non è con divieti, obblighi e regolamenti che arrivi alla sostenibilità. Arrivi ai licenziamenti».
Poi il discorso chiave sulle infrastrutture, anche partendo dai disastri di questi giorni in Emilia Romagna. Che cosa ci dicono i 100 anni dell'Autostrada dei Laghi oltre alla riconoscenza? «Occorre continuare a crescere - ha detto Salvini - Come il dissesto si ferma infrastrutturando, modernizzando e mettendo in sicurezza il Paese, non bloccando tutto. Pensiamo all'Autostrada del Sole. Oggi diamo per scontate le autostrade... Ma qui l'ingegner Puricelli ebbe la visione. L'Italia in pochi anni è salita dal settimo al quarto posto come export nel mondo, superando Giappone e Corea del Sud. Chiuderemo il 2024 con una crescita superiore a Germania e Francia».
Salvini ha così reso grazie a chi un secolo fa «ha scommesso contro il 99% di quelli che gli dicevano Ma dove vai. Ebbe visione e coraggio, ora ciascuno di noi nel suo pezzettino stia preparando ciò che verrà apprezzato nel 2124 come altrettanta visione». Come il Ponte sullo Stretto.
«Qualcuno dice che bisogna fare infrastrutture laddove c’è già sviluppo, ma la differenza la fai quando fai un’infrastruttura che poi crea sviluppo - ha detto - Oggi le aree metropolitane di Messina e Reggio Calabria sono tra quelle a più alta disoccupazione d’Italia e d’Europa. La scommessa tra 100 anni è che in quelle aree possano dire che grazie a quella infrastruttura si è sviluppato un tessuto economico, imprenditoriale, culturale e sociale effervescente».
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«Stiamo celebrando soprattutto un territorio - ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana - che tramite l'ingegner Puricelli ha capito quello che sarebbe stato il futuro del nostro Paese e ha deciso, come è stato detto, con una visione all'epoca eccezionale un collegamento per le persone e per le merci... Grazie a queste infrastrutture i territori si sviluppano, dobbiamo andare avanti in questa direzione».