SportivaMente ha ospitato il campione di pentathlon Giorgio Malan nel suo anno magico. Dopo l’apertura con i medagliati olimpici Luigi Busà, Martina Centofanti e Laura Paris, ieri nella seconda serata del Festival dei libri sportivi a raccontarsi è stato l’atleta torinese, capace di ottenere due ori (nella staffetta maschile e nella gara a squadre) e un argento individuale ai Campionati europei e di ripetersi ai Giochi di Parigi, dove ha conquistato uno storico bronzo.
Il pubblico di Busto Arsizio ha potuto ascoltare e dialogare nella sala Monaco della biblioteca con un ragazzo appassionatissimo di sport. Il “suo”, innanzitutto, che peraltro comprende ben cinque discipline. Ma nel tempo libero Malan ama cimentarsi anche in altre attività. Il ciclismo, ad esempio, a cui si è avvicinato grazie alle imprese al Tour de France di Vincenzo Nibali. Musica per le orecchie del campione delle due ruote Beppe Saronni, al quale Giorgio ha ceduto il testimone durante il festival.
Malan ha spiegato come il pentathlon sia «una scuola di vita. Uno sport individuale insegna che le cose te le devi guadagnare e che non puoi scaricare sugli altri colpe o responsabilità».
Si è soffermato sull’importanza dell’aspetto psicologico e della figura del mental coach. E, ovviamente, sull’esperienza di Parigi. «Non sapevo come avrei reagito davanti al pubblico delle Olimpiadi. Devo dire che mi ha dato una grande spinta. C’era un tifo incredibile, quando correvo non riuscivo a sentire il mio respiro. Eppure percepivo la presenza della mia famiglia e dei miei amici, ed è stato importante».
Malan parla da “ambasciatore” del suo sport: «È molto complicato, ma se a un ragazzo piacciono le sfide e vuole mettersi alla prova, penso che il pentathlon sia perfetto. Ti insegna a crescere e sicuramente non ci si annoia a fare cinque sport così diversi».
Guardando avanti, il prossimo obiettivo è iniziare a cimentarsi con la nuova specialità, una prova a ostacoli, che sostituirà l’equitazione. E, in generale, l’atleta vuole continuare a crescere: «Penso di avere ancora parecchio margine per migliorarmi e voglio cercare di farlo giorno dopo giorno, gara dopo gara».
Con Los Angeles 2028 nel mirino: «Voglio rivivere il grande sogno delle Olimpiadi. Ovviamente cercherò di andarci per dare il meglio e ambire alla medaglia più pregiata».