A Samarate la spunta Alessandro Ferrazzi (LEGGI QUI): un risultato che si palesa quasi subito durante lo spoglio e le espressioni delle forze politiche cambiano rapidamente. Il candidato sostenuto dal centrosinistra al primo turno e poi anche dalle liste civiche nel secondo esce dalla scuola di via Dante, va alla sede del Pd e poi in municipio. Lì viene accolto dai suoi sostenitori, che poi si fermano a festeggiare e scherzano anche sulla definizione risuonata più volte in campagna elettorale, «Ammucchiata». Ferrazzi viene anche abbracciato dal sindaco uscente, Enrico Puricelli, che era sostenuto da Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia.
Verdetto definitivo: 53,44% contro 46,56%.
«È stato un lavoro lungo. Ho cominciato un anno fa - dice il vincitore - avevo due liste che mi sostenevano, poi una terza con i giovani. Quindi l'alleanza con i gruppi civici e i 5 Stelle. Questo supporto alla mia candidatura stamattina mi ha euforizzato, ero positivo». Ferrazzi era infatti passato al primo turno con Pd, Giovamenti, Samarate Città Viva; nel secondo, il suo schieramento si è apparentato con Samarate al Centro, Samarate Insieme, Movimento 5 Stelle.
Oggi si festeggia, alla giunta - continua - penserà la settimana prossima. La prima cosa che gli piacerebbe fare? «Aprire la porta principale del municipio, sono anni che lo chiediamo». Su Puricelli: «Siamo amici. Gli chiederò consigli e se avrò bisogno».
Proprio l'avversario sconfitto, che è stato per cinque anni sindaco a Samarate, molto emozionato dopo aver abbracciato Ferrazzi commenta: «Abbiamo perso le elezioni, non ce l'aspettavamo. Ma io ora vigilerò. Fare il sindaco è forse il lavoro più bello del mondo». Anche il nonno, però. «Sì, mi dedicherò alla salute e al mio nipotino, ma non lascerò la politica».
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