Ieri... oggi, è già domani | 22 maggio 2024, 06:00

"ma s'à riscia i busechi" - mi si attorcigliano le budella

Certo che ad analizzare la traduzione, c'è da rabbrividire: "attorcigliare le budella" si provocherebbe un dolore lancinante...

"ma s'à riscia i busechi" - mi si attorcigliano le budella

"u a diti 'na roba" (devo dirti qualcosa) e Giusepèn sorride appena, senza lasciar trapelare il succo di quanto ha da farmi sapere, poi "tel se sal voi di ….ma s'à riscia i busechi?" - si, lu so ….mi si attorcigliano le budella e insieme sorridiamo. "alua meti giù 'na spiegazione pai fuesti" (allora spiegalo a chi non l'ha mai sentita, i forestieri).

Certo che ad analizzare la traduzione, c'è da rabbrividire: "attorcigliare le budella" si provocherebbe un dolore lancinante, da augurare a nessuno …. nemmeno al peggior nemico. Si sa cosa contengono le budella e, in caso di purga, si svilupperebbe "un cinema" di inaudite schifezze.

Andiamo allora a visitare ciò che rappresenta la frase, nel Dialetto Bustocco da strada che è abituato a fornire una "raffigurazione" più romantica alla frase. Da tenere presente che nel mondo semplice, certe espressioni raffiguravano la realtà con una certa fantasia.

Quando, allora, può raffigurarsi e manifestarsi il fatto delle "budella attorcigliate?" vediamone alcuni esempi. La prima che mi viene in mente è quando ci si raccapriccia per un fatto eclatante. Non solo quello che succede a una persona, ma il fatto stesso che coinvolge una comunità: una calamità naturale, ad esempio …. ricordate la tragedia del Vaiont? la notizia fece scalpore  e si sentiva spesso "ma sa riscia i busechi" al solo pensarci - oppure un infortunio inusitato …. una caduta, un fallo di gioco, addirittura un incontro di boxe. Col "ma s'à riscia i busechi" si manifesta il dissapore, il disgusto per l'accaduto, la repulsione per ciò che è avvenuto, la riprovazione per come succedono taluni eventi.

C'è poi la paura che incombe. "Ho visto due persone che litigavano" e "me s'è risciò i busechi" o un bimbo che manca di rispetto a un anziano "u pruò 'na roba che la m'à fei riscià i busechi", ma pure "l'à ciapò 'na scapuscia ul cavòl che l'e'n dèi in tera cunt'ul caretòn ca l'è ribaltò" (il cavallo ha inciampato, tanto che è scivolato a terra, ribaltando il carretto).

L'espressione citata va bene per le forti emozioni: quando "u fèi tredàs al Totocalcio ….u ciapò 'n ternu al lottu …  u truò 'n nagutèn d'ou" (ho fatto tredici al Totocalcio … ho azzeccato un terno al Lotto …. ho trovato dei preziosi) …. il "nagutèn d'ou" è in verità "un nulla d'oro", ma serve per ribadire che "ma s'è risciò i busechi" è un'espressione tipicamente di stupore e di forti emozioni che …. con le budella ha nulla a che fare.

Mi viene spontaneo aggiungere a Giusepèn "nisogn t'à bati, Giusepèn cunt'ul Bustocu" (nessuno ti batte, Giuseppino col Bustocco) e di fronte alla verità ci vuole solo verità.

Gianluigi Marcora

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