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Busto Arsizio | 14 marzo 2024, 07:24

I sacchi azzurri fanno discutere anche a Beata Giuliana. Dubbi e tante obiezioni

L’incontro con Agesp ha richiamato tantissime persone, tutte con domande e opposizioni. I temi più caldi sono stati la raccolta quindicinale, la tassa sui rifiuti, l’abbandono dell’immondizia e le possibili sanzioni

I sacchi azzurri fanno discutere anche a Beata Giuliana. Dubbi e tante obiezioni

Un’altra serata accesa sul tema della tariffa puntuale e delle nuove regole della raccolta differenziata. Dopo i precedenti incontri in altri quartieri di Busto, ieri Agesp ne ha organizzato uno anche a Beata Giuliana, che corrisponde (all’incirca) alla zona 1.
La tensostruttura dell’oratorio Paolo VI era gremita di gente, tanto che alcuni hanno dovuto rimanere in piedi, ma anche stavolta i giovani non c’erano. Tanti i dubbi che sono emersi, e ancora di più le obiezioni.

Le novità

«Queste serate che stiamo organizzando in vari punti della città dimostrano che vogliamo rispondere direttamente ai cittadini sulla raccolta puntuale - ha subito fatto notare Mariachiara Bagni, addetta alla stampa di Agesp - ma tutte le informazioni ci sono anche sul nostro sito».
«È dal 1997 che a Busto facciamo la raccolta differenziata - ha precisato Francesco Iadonisi, amministratore unico di Agesp Spa - quindi non stiamo cambiando niente. Vogliamo solo migliorare il servizio. Certo, serve attenzione, ma nulla di più e nulla di meno rispetto a prima. È tutto a vantaggio dell’ambiente e della collettività».

Il microfono è poi passato nelle mani di Paola Rossi (dell’agenzia di comunicazione ambientale Achab Group), che ha illustrato gli obiettivi della Regione Lombardia nel migliorare lo smaltimento della spazzatura. Ha spiegato che alcune indagini (svolte anche a Busto) hanno evidenziato che il 70% dei rifiuti gettati nell’indifferenziata è in realtà riciclabile. Si tratta perlopiù di scarti di cucina, imballaggi di plastica e carta.

Il cuore del cambiamento sta nell’introduzione dei sacchi azzurri con tag Rfid (microchip), abbinato a ciascun intestatario della tassa rifiuti (Tari). E questo cambiamento, a Beata, è imminente: la distribuzione dei nuovi sacchi è iniziata già lunedì (qui le informazioni).
Un altro cambiamento riguarda la variazione di alcuni giorni di raccolta (si può consultare il calendario sul sito di Agesp) e nel futuro ritiro quindicinale del rifiuto secco indifferenziato, che «sarà adeguato se la raccolta differenziata migliorerà come ci si aspetta», ha rassicurato Paola Rossi.

Rassicurazioni e informazioni utili

Un ulteriore tentativo di rassicurazione è arrivato dalla notizia di un periodo transitorio. A chi utilizzerà ancora il sacco viola sarà lasciato un avviso come promemoria. Anche la frequenza di raccolta per ora rimane settimanale, ma i cittadini sono invitati a provare un sistema quindicinale, perché la tariffa puntuale misurerà quante volte il sacco verrà ritirato.

Dopo un’interruzione dei presenti, apparsi in buona parte scontenti delle novità, sono stati forniti alcuni consigli per migliorare la raccolta differenziata, oltre alle raccomandazioni di esporre il sacco solo una volta pieno e di preferire l’acquisto di oggetti riutilizzabili o riciclabili.

Sono stati ricordati anche due servizi gratuiti per lo smaltimento di alcuni rifiuti: la possibilità di richiedere un sacco dedicato a pannolini e pannoloni e quella offerta dal centro multiraccolta, dove portare oggetti ingombranti e apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee).
Per qualsiasi dubbio, si può contattare il numero verde (800439040) o scrivere una mail all’indirizzo igiene.ambientale@agesp.it.

Domande, risposte, proteste

È giunto poi il momento più caldo della serata: le domande dei presenti, numerosissime. Ma anche le obiezioni non sono mancate, rendendo talvolta faticose le risposte di Paola Rossi, che ha chiesto più volte di avere pazienza (e ne ha avuta parecchia).
I primi dubbi riguardavano lo smaltimento di alcuni rifiuti: è stato chiesto dove gettare le pentole (al centro multiraccolta), il polistirolo delle confezioni di carne e frutta (plastica), la lettiera degli animali (le compostabili nell’umido, quelle minerali nell’indifferenziata), abiti e rifiuti tessili (contenitori stradali appositi), tovaglioli (nell’umido se presentano residui di cibo, altrimenti nell’indifferenziato), e altri oggetti di dubbio smaltimento.

Uno dei punti più delicati è stata la frequenza quindicinale, che molti ritengono insufficiente per le famiglie numerose. Paola Rossi ha spiegato che il rifiuto secco non riciclabile non cresce in modo direttamente proporzionale al numero di persone della famiglia. Inoltre, l’obiettivo è proprio quello di ridurlo.

È sorta allora l’obiezione di come e dove tenere il famigerato sacco azzurro, soprattutto d’estate, per evitare odori sgradevoli. La soluzione suggerita consiste nel gettare l’immondizia in sacchetti piccoli e chiuderli, per poi metterli nel sacco azzurro. Inoltre, quest’ultimo può essere tenuto in un contenitore rigido in plastica. La proposta ha suscitato tante lamentele, che hanno reso difficile il discorso.

Ma l’apice si è toccato con un fragoroso applauso quando un cittadino ha fatto notare: «Dimezzate la raccolta dell’indifferenziata con la frequenza quindicinale, quindi ci aspettiamo che anche la tassa venga dimezzata, o comunque diminuita».
Cercando di superare un brusio mai sedato, la portavoce di Agesp ha dovuto spiegare che il costo della Tari è definito in base alle spese di smaltimento dei rifiuti, sottraendo la quota degli introiti che talvolta provengono dal recupero dei materiali riciclabili. La differenza che rimane deve essere distribuita su tutte le utenze di Busto, tenendo conto che anche i costi di raccolta aumentano.

Qualcuno ha fatto notare anche che queste nuove regole potrebbero “rovinare” la raccolta differenziata: le persone - pur di non mettere la spazzatura nel sacco azzurro per paura di una multa o di riempirlo troppo velocemente - potrebbero gettarla nella sezione scorretta o, peggio ancora, abbandonarla per strada o nei boschi. «Le statistiche dicono che questo non capita in modo significativo», è stata la risposta.

A gran voce è stata esposta anche una delle preoccupazioni maggiori dei cittadini: ci saranno delle multe per chi metterà dei rifiuti riciclabili nel sacco azzurro? «Gli operatori segnaleranno eventuali oggetti messi scorrettamente nell’indifferenziata. Un errore sporadico può capitare, ma se succede in continuazione si incorrerà in sanzioni, anche se l’obiettivo non è dare multe».

Alessia Martignon

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