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Busto Arsizio | 08 marzo 2024, 20:28

Giornata della donna alle Bellotti: «Dobbiamo avere tutti le stesse opportunità»

Questa mattina si è svolta alle medie di Busto la quarta edizione di “Diverse ma uguali”. Gli incontri delle terze con le avvocatesse Marilena Desca e Sara Zarini, delle seconde con le donne in carriera Emy Bossi, Manuela Maffioli e Monika Colombo e le prime con la psicologa Buratti e la pedagogista Scotellaro

Giornata della donna alle Bellotti: «Dobbiamo avere tutti le stesse opportunità»

«Non c’è stella che sia preclusa a una ragazza, non pensate di dover tenere basta l’asticella dei vostri sogni e lavorate tutti i giorni perché non è facile», così la vicesindaco Manuela Maffioli si è rivolta alle giovani delle terze della scuola media Bellotti a Busto Arsizio, in occasione della quarta edizione di “Diverse ma uguali”. Una mattinata che, in occasione della festa della donna, è stata dedicata alla parità di genere all’interno dell’istituto scolastico, con l’auspicio che ci possa essere «un’armoniosa e rispettosa convivenza tra generi».

Ma i ragazzi delle terze non sono stati gli unici che ha incontrato la vicesindaco di Busto Arsizio. Lei, infatti, come Emy Bossi (farmacista e presidente dell’associazione Mai Paura) e Monika Colombo (ingegnere biomedico, docente all’Aarhus University in Danimarca) hanno raccontato il loro lavoro ai ragazzi delle seconde. Con le prime, invece, un incontro dal titolo “La parità” a cura della psicologa A. Burratti e della pedagogista A. Scotellaro.

Le due avvocatesse, sono socie e fondatrici dell’associazione “Donne giuriste in Italia” che ha una sua sezione a Busto Arsizio. Loro, con i ragazzi di terza, hanno affrontato un grande lavoro di ragionamento sulla parità di genere, partendo dall’articolo 3 della nostra costituzione: «Non vuol dire che siamo tutti uguali, ma che dobbiamo avere tutti le stesse opportunità indipendentemente dal genere». Per poi riportare uno studio, molto interessante, riguardo alla parità della retribuzione: «Si è analizzato che se le donne guadagnassero come gli uomini, o poco meno, il Pil aumenterebbe in modo esponenziale, fino ad avere un +26%».

Hanno quindi coinvolto gli studenti a coppie. Le ragazze avrebbero dovuto scrivere caratteristiche dei compagni e viceversa: «Spesso tra quello che avete scritto vengono ripetute le stesse cose». Ad esempio in entrambi i casi una parola che è stata ripetuta spesso è stata “permalose/permalosi”: «Se li mettessimo davvero tutti insieme alcune caratteristiche sarebbero sovrapponibili, ma ad esempio avete scritto che le ragazze sono dolci, lo sono sempre? No. Ma un ragazzo può essere dolce e sensibile, la parità deve essere da entrambi i lati. Tutti questi sono stereotipi che ci limitano il pensiero».

E per concludere, l’uso del lessico. Le due, hanno fatto cercare ai ragazzi su internet “infermiere”, risultato? Uomini e donne con il camice. Poi “infermiera”, qui, oltre alle donne in camice, sono usciti i completini delle “infermiere sexy”. Stessa cosa cercando "poliziotto" e “poliziotta”. 


Michela Scandroglio

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