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Busto Arsizio | 29 febbraio 2024, 14:40

VIDEO. Gli avvocati al ministro: «Sos personale, inammissibile che una causa dal giudice di pace duri anche 5 anni. Danno per i cittadini e le aziende»

I tempi dei procedimenti raddoppiano per la carenza di personale e l'estensione delle competenze, pesa l'effetto Malpensa. L'Ordine chiede anche attenzione ai Comuni del Bustese e non esclude di dichiarare l'astensione dalle udienze. Il caso Legnano e l'assemblea

La presidente Eliana Morolli e il segretario Davide Toscani

La presidente Eliana Morolli e il segretario Davide Toscani

Una situazione drammatica a Busto con ripercussioni pesanti sui diritti dei cittadini e sulle aziende, con i tempi raddoppiati. Ma anche a Legnano ora le cose stanno peggiorando. È emergenza piena sul fronte dei giudici di pace e  il grido d’allarme risuona forte e chiaro dall’Ordine Avvocati di Busto Arsizio. 

«Ministro ascoltaci»

Che (ri)chiede un incontro al ministro Nordio e anche sensibilità da parte dei Comuni del Bustese. Finora, infatti, la realtà legnanese era stata più gestibile grazie al supporto dell’amministrazione comunale negli anni.

I magistrati sono la metà di quelli «previsti dalla pianta organica ed effettivamente necessari – ha detto la presidente Eliana Morolli – Lo stesso ministro l’anno scorso in una risposta ha rilevato la presenza di tre giudici di pace sui sei previsti e ha parlato di un’importante scopertura amministrativa».  

Per dare un’idea, sono iscritti a ruolo più di 8mila procedimenti civili (ma diventeranno 10mila) e ogni anno circa 300 nel penale: se si sta peggiorando è perché non solo non si tratta di una giustizia minore, ma le sue competenze sono state estese. Inoltre va considerato che su Busto grava Malpensa, con la valanga di cause relative ai diritti dei viaggiatori, dai bagagli ai ritardi dei voli.

Modelli diversi

«Questo consiglio si è insediato un anno fa e da subito ha mantenuto alta l’attenzione sulle criticità dell’ufficio del giudice di pace – ha ricordato la presidente - Prima su quello di Busto Arsizio, perché fino a poco tempo fa sembrava funzionare bene a Legnano: il magistrato presente era sul pezzo e riusciva a gestire le varie situazioni e così il personale amministrativo. Questo grazie all’intervento e all’aiuto del Comune di Legnano, che sta fronteggiando aiutando l’ufficio con risorse personali, non ministeriali». Il modello legnanese è in effetti quello auspicato. Finora da Busto non è arrivato alcun segnale di interesse su una realtà che è determinante anche per l’economia del territorio. La competenza è fino a 10mila euro: «Gli stessi decreti ingiuntivi che dovrebbero essere la formula più veloce per le imprese, se il debitore si oppone poi, be’… la causa la definiremo tra 5, 6 anni. È un grave danno per il tessuto imprenditoriale provinciale di Varese»,  si è detto sollecitando anche le associazioni di categoria.

Anomalia della sede

Come se non bastasse, c’è l’anomalia della sede: che è finita a Gallarate. Problema che oggi sembra marginale rispetto all’emergenza personale, ma rappresenta un disagio per gli avvocati che vengono da fuori ad esempio. Una volta, gli ispettori del ministero hanno preso le camere in un hotel a Busto e poi il tribunale si è dovuto adoperare per farli andare a Gallarate.

A Legnano l’aria sta cambiando: «Fino a fine 2023 era diverso, con l’organico di 4 dipendenti assicurati dall’amministrazione comunale, a cui siamo grati – ha detto l’avvocato Daniela Oldani -  anche per gli arredi, la carta, le penne… Attualmente però l’allarme è elevato perché  con l’ultima riforma le udienze che finora si tenevano ogni settimana nel numero di due, tre vengono limitate a due per legge. Di questi due impegni, il giudice appena entrato in carica ha determinato che farà un’udienza in presenza, l’altra giornata sarà dedicata agli ulteriori adempimenti. La prima udienza del 4 marzo assegnata al nuovo giudice è stata già rinviata a dopo l’estate. E così a seguire. Abbiamo bisogno assolutamente che l’organico dei due giudici venga coperto in modo da poter dare un’alternanza all’unico oggi». A Legnano ci sono 2mila fascicoli l’anno.

A Busto, la cancelleria del giudice di pace peraltro ha funzionato a singhiozzo. Il presidente del tribunale Miro Santangelo, come si è ricordato in conferenza, ha dovuto nel marzo 2023 disporre l’apertura dell’ufficio per tre giorni - dalle 9 alle 12.30 lunedì, giovedì, venerdì – per sei mesi. Senza contare le improvvise assenze di personale che si possono creare, ad esempio per malattia. «La nostra – ha ribadito l’Ordine -  non è un’accusa verso il presidente del tribunale o i magistrati. Tra le iniziative, convochiamo un’assemblea straordinaria il 20 marzo per tutto il foro: lì si affronterà la grave situazione e saranno prese ulteriori iniziative per portare avanti il malcontento e non si esclude di dichiarare l’astensione dalle udienze, per sensibilizzare chi di dovere».  

Dureranno il doppio

Altri concetti sono stati messi a fuoco dal tesoriere Carlo Alberto Cova: «Inammissibile che una causa davanti al giudice di pace debba durare 4, 5 anni. Se un motore esiste, serve anche la benzina. E il ministro non ce l’ha data». E il segretario Davide Toscani: «Non abbiamo ottenuto risposta ancora oggi alla richiesta di essere ricevuti dal ministro».

Richiesta, si è precisato, di un ente pubblico formato da 1.200 iscritti. Così il vicepresidente Luca Abbiati ha aggiunto che anche i tempi del penale saranno appesantiti: «I processi dureranno il doppio». Un danno sia a chi è offeso da un reato sia agli imputati.

Si sottolinea anche il finora mancato interesse da parte dell’amministrazione comunale di Busto per un tema rilevante per tutta la comunità: «Non ci sentiamo supportati e crediamo che sia un peccato perché per Busto è un fiore all’occhiello un giudice che funzioni. Lo diciamo con rammarico…».

 

GUARDA LA SITUAZIONE A BUSTO 

GUARDA LA SITUAZIONE A LEGNANO

Marilena Lualdi

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