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Busto Arsizio | 20 gennaio 2024, 19:50

Martiri della Comerio, Mariapia Garavaglia elogia la coralità dei bustocchi: «Non immaginavo che la memoria fosse così viva»

FOTO E VIDEO. Grande partecipazione per la deposizione della corona nell’80° anniversario delle deportazioni degli operai. Al Museo del Tessile gli studenti del Crespi e del Candiani hanno accompagnato l’evento con letture di poesie e canzoni

Martiri della Comerio, Mariapia Garavaglia elogia la coralità dei bustocchi: «Non immaginavo che la memoria fosse così viva»

«È nel nostro retaggio mettersi insieme per non combattere più. Ma c’è una guerra alle porte che continua a uccidere. E noi costruiamo e offriamo armi. Teniamo alto il tricolore che chiede di difendere la nostra unità. Non dividiamo l’Italia. Se c’è stata la Resistenza, questa è un programma di difesa del sistema repubblicano e parlamentare». Ha ben sintetizzato "Passato, presente e futuro: tutto da salvare, tutto da tramandare", Mariapia Garavaglia, presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, intervenuta oggi, sabato 20 gennaio, al Museo del Tessile per la commemorazione dell’ottantesimo anniversario della deportazione della commissione interna della ditta Comerio Ercole.

Ha esordito complimentandosi con i bustocchi, presenti in tanti all’evento che ha segnato una pagina della storia della città. «Mi piace questa coralità – ha detto – Non immaginavo che la tradizione fosse così viva, perché troppo spesso è una celebrazione, una liturgia. Qui c’è la partecipazione attiva della comunità in tutte le sue espressioni con un coinvolgimento notevole dei ragazzi».

Infatti a impreziosire la cerimonia c’erano gli studenti del liceo Crespi che hanno letto la storia della Comerio, citando in un’atmosfera alquanto suggestiva i nomi dei deportati, una lettera alla moglie del deportato Umberto Fogagnolo, la storia di Rosetta Rossetti, l’operaia accusata di aver organizzato uno sciopero e la canzone Auschwitz di Francesco Guccini. Anche gli studenti della sezione musicale dell’artistico Candiani Bausch hanno accompagnato la commemorazione. 

Insomma, come ha sottolineato il presidente Anpi Liberto Losa, «si tratta di un’emozione che si rinnova al ricordo di condizioni di vita insostenibili, una guerra assurda risolta in drammatiche sconfitte per il nostro Paese. Lo sciopero della Comerio ha un forte rilevo patriottico. È la memoria di un evento che esprime solidarietà e partecipazione umana. La Comerio è stata custode del bene della memoria della deportazione».

Sulla stessa lunghezza d’onda Roberto Tagliani, presidente della Fivl che, pur non essendo presente, in un comunicato ha voluto esprimere la sua vicinanza. «Quel che è avvenuto alla Comerio va annoverato a pieno diritto tra le azioni della Resistenza: azioni rivolte alla difesa della dignità del lavoro, dei lavoratori e delle condizioni personali e salariali, che rappresentavano la legittima rivendicazione dei diritti intangibili della persona spinta dal desiderio di libertà di chi sentiva sopra sé il piede dell’oppressore. Un atto di testimonianza concreta che quelle scelte rappresentavano la via giusta, pacifica e non violenta, per ottenere il riconoscimento della dignità delle persone e per opporsi a una guerra crudele e a due sanguinose dittature».

Nonviolenza, desiderio di pace e rispetto della dignità sono parole in nome delle quali protestavano ottant’anni fa Vittorio Arconti, Arturo Cucchetti, Ambrogio Gallazzi, Alvise Mazzon, Giacomo Biancini, Guglielmo Toia e Melchiorre Comerio e per le quali i partigiani Giovanni Ballarati, Luigi Caimi, Rodolfo Mara, Bruno Raimondi e Mario Vago presero la via dei monti per combattere. I loro nomi sono risuonati più volte nella sala.

«Insieme a loro, migliaia di donne e di uomini volontari che si adunarono per dignità, non per odio, decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo».

Così tutti i relatori non hanno potuto passare sotto silenzio le attuali guerre che stanno devastando l’Ucraina e la striscia di Gaza. «Lo scenario internazionale – ha sottolineato - ci mostra purtroppo quanta attualità abbiano ancor oggi queste parole; mentre ci avviamo a celebrare la lunga serie di anniversari di questo secondo anno dell’ottantesimo della guerra di liberazione, dunque, non possiamo perdere di vista l’importanza per il mondo di oggi del risultato che quelle lotte guadagnarono: la liberazione, la pace, il risveglio dell’operosità e della collaborazione dentro le comunità, la nascita della Repubblica, l’approvazione della Costituzione che allora accolse e che ancora conserva i valori e i principi per cui la lotta partigiana si era consumata.

È in occasioni come questa che dobbiamo ricordare quanto cara sia costata la libertà di cui oggi godiamo e quanto sia necessario l’impegno di tutti, nessuno escluso, per tutelarla e non farla venir meno. La libertà ha senso solo se è condivisa e non compressa, se permette il suo pieno esercizio in comunione con la giustizia, la dignità umana, la pace, la solidarietà. Questo ci insegnano i deportati della “Comerio” e tutti gli altri deportati, caduti e reduci della guerra di liberazione: libertà per tutti sotto la tutela di giuste leggi e dignità per ogni persona che vive in questo mondo».

Anche il sindaco Emanuele Antonelli, presente con la giunta, la presidente del Consiglio comunale Laura Rogora e gli amministratori dei Comuni limitrofi, ha sottolineato il sacrificio degli operai in nome della democrazia e della libertà. «Evitare l’oblio è un dovere morale – ha detto – Basta con queste guerre che lasciano ferite che non si rimarginano. Ricordare significa rivitalizzare il dolore, ma anche operare per evitarlo».

La manifestazione, organizzata dall’Associazione "Noi della Comerio Ercole 1885" e dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie della Comerio Ercole Spa con l’amministrazione comunale e la partecipazione di Anpi, Raggruppamento patriottico divisione "Alfredo Di Dio", Aned e Camera del Lavoro è proseguita nella Chiesa di San Michele dove il parroco don Giorgio Fantoni ha celebrata la Messa. A solennizzare la celebrazione il coro "Voci del Rosa" e l’esposizione del dipinto realizzato da Carlo Farioli che ritrae il tragico avvenimento.

Grande partecipazione anche al parco Comerio per la deposizione della corona.

All'evento erano presenti anche rappresentanti dei Comuni della Valle Olona: l'assessore al bilancio di Gorla Minore Fabio Lorvetti e il presidente della Liuc Riccardo Comerio.

Laura Vignati

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