Si è spento nella mattinata di venerdì 8 dicembre Giovanni Beretta, ex sindaco di Induno Olona e volto storico della vita politica e sociale della cittadina alle porte di Varese. Ad annunciare la morte dell'ex primo cittadino, che ricoprì la carica durante gli anni Sessanta e la prima metà degli anni Settanta, è stato l'attuale sindaco Marco Cavallin con un lungo post sul proprio profilo Facebook.
«Gentili Concittadini, con tristezza vi comunico che si è spento questa mattina Giovanni Beretta, sindaco di Induno Olona dal 1963 al 1975, nonché primo presidente della Comunità Montana della Valceresio, carica a cui fu eletto nel dicembre 1974 - le parole di Cavalllin - Sotto la sua guida, il nostro paese ha vissuto una fase di espansione molto significativa sia a livello urbanistico, che di servizi pubblici».
«Durante il mandato del sindaco Beretta - ha ricordato Cavallin ripercorrendone la carriera politica - viene tra l’altro inaugurato un nuovo segmento del cimitero (1964), viene approvato il progetto del centro sportivo Maroni alla Brughiera (1966), i cui primi lotti partono nel 1972 col campo di calcio per proseguire nel 1973 con i campi da tennis. A febbraio 1967 viene acquistata Villa Bianchi, attuale sede del Municipio, il cui parco è fin da subito destinato a uso pubblico. Nel 1970 fa scalpore la visita a Induno del celebre cardiochirurgo Christiaan Barnard, giunto in paese per trovare una sua piccola paziente cui aveva trapiantato il cuore: a lui la Giunta Beretta riconosce la cittadinanza onoraria».
«Il primo ottobre 1972 - ha proseguito - Beretta taglia il nastro dell’edificio destinato alle scuole elementari in via Croci, intitolate ad Arturo Ferrarin, sempre in quell’anno viene finanziata la costruzione delle due case popolari di via Verdi. E ancora: a giugno 1974 l’Amministrazione acquista il parco Maroni-Setmani in via Maciachini, su cui sorgerà la casa di riposo oggi Asfarm».
«Ma la figura di Beretta è nella storia indunese anche prima e dopo il periodo in cui ha indossato la fascia tricolore: quale uomo di fiducia del primo sindaco Felice Maroni, ha compartecipato all’amministrazione indunese nel tempo effervescente del boom economico anni ’50; dopo la fine del suo mandato di Primo cittadino, terminato ufficialmente il 6 ottobre del 1975, Beretta è rimasto comunque un protagonista, non facendo mai mancare il suo contributo di idee al dibattito pubblico, da sincero, appassionato, affezionato indunese quale è stato fino alla fine dei suoi giorni» ha continuato.
«Giovanni Beretta, classe 1925, è stato per estrazione e provenienza un cattolico impegnato in politica: esponente della Democrazia Cristiana ha avuto sempre per bussola della sua azione la lezione del cattolicesimo sociale: alla figura di quest'uomo Induno deve molto» ha aggiunto il primo cittadino indunese.
«A lui e alla sua famiglia mi unisce peraltro un lungo e affettuoso ricordo personale: la casa dei miei genitori, nella quale sono cresciuto e quella dei Beretta erano vicine e perciò con loro c’era consuetudine, oltre all’amicizia che mi lega a suo figlio Antonio - ricorda Cavallin - Ai figli Anselmo, Giuseppina, Carlo, Maria, Giovanna, Anna, Antonio e Chiara, ai loro coniugi e a tutti i nipoti vanno le mie condoglianze più sentite, insieme a quelle della Giunta, dell’Amministrazione e della Cittadinanza tutta».
Le esequie si terranno in San Giovanni alle 14.30 di lunedì, giorno per il quale ho decretato il lutto cittadino. Dalle ore 11 camera ardente in sala Civica Bergamaschi.