Dopo il primo tentativo andato “a vuoto”, c’è un nuovo colpo di scena per la votazione dei componenti del Cal, il Consiglio delle autonomie locali.
L’assemblea di questa sera è andata quasi deserta. A Villa Recalcati è mancato sia il quorum di un terzo dei sindaci – erano presenti in quaranta, ne servivano quarantasei – sia del 40 per cento della popolazione (ne era rappresentato il 38 per cento). Assenti in particolare molti esponenti di Eupolis e del centrodestra: non c’erano, tra gli altri, quelli dei due Comuni più grandi, Busto Arsizio e Gallarate. Il sindaco della seconda, Andrea Cassani, è anche il segretario provinciale della Lega. Presente invece Varese con Michele Di Toro.
A questo punto, come previsto dallo statuto, laddove l’assemblea dei sindaci non deliberi sarà il Consiglio provinciale a scegliere il rappresentante per i Comuni sopra i cinquemila abitanti e quello per i Comuni più piccoli. Appuntamento rimandato dunque a lunedì 18 dicembre.
Allora si dovrebbe chiudere una vicenda trasformatasi in un caso politico quando, nel corso della votazione online la scorsa settimana, i numeri sembravano sul punto di premiare per i Comuni più piccoli il sindaco di Azzate Raffaele Simone, sostenuto in particolare dai civici di Eupolis.
Facendo così saltare l’accordo trovato dalle segreterie di Pd e Lega sul nome di Giuseppe Iocca, sindaco di Bardello con Malgesso e Bregano.
Il presidente della Provincia Marco Magrini aveva però stoppato il voto poiché, come da lui stesso spiegato nell’ultima seduta dell’assise a Villa Recalcati, a causa di difficoltà tecniche non tutti i partecipanti erano in grado di esprimere la propria preferenza.
L’assemblea è stata quindi riconvocata per oggi, non senza malumori e strascichi.
Ieri era arrivato il «passo di lato» dell’outsider Raffaele Simone. La sua candidatura, però, non era stata formalmente ritirata. Forse anche per questo è arrivata l’indicazione del centrodestra (o di una parte) di disertare l’appuntamento di oggi. Così, infatti, saranno direttamente i consiglieri provinciali a indicare – finalmente – i nomi dei due rappresentanti.