Si è svolto oggi a Busto Arsizio il funerale di Zoran Jovanovic, esponente di spicco di una famiglia Rom scomparso lo scorso 5 ottobre all’età di 51 anni.
Presente la banda musicale ma, come previsto, non c’è stato nessun corteo o rito sfarzoso. Dal Comune, infatti, era arrivato il diniego rispetto alla richiesta della famiglia di dare vita a una sorta di processione a tappe dalla chiesa di San Rocco al cimitero di Borsano, con droni e carrozza.
Il “no” dell’amministrazione non sarebbe legato al fatto che il 51enne era finito sotto la lente della giustizia, bensì al regolamento comunale che vieta questo tipo di cerimonie. Motivi di sicurezza e ordine pubblico, dunque.
Così, intorno alle 14 di oggi il feretro di Jovanovic, accompagnato da un centinaio di persone, ha raggiunto la chiesetta di via Giuseppe Lualdi, da anni utilizzata dalla comunità ortodossa cittadina.
C’era una banda proveniente da Limbiate, che ha aperto la cerimonia con il Va’ Pensiero. Non solo: c’era anche la stampa, la cui presenza non è risultata gradita alla famiglia. Una troupe televisiva è stata allontanata prima dell’inizio della cerimonia. Stesso “invito” rivolto con decisione agli altri giornalisti, accusati per alcuni titoli degli articoli usciti nelle scorse ore: «Abbiate rispetto, lasciateci in pace», il messaggio.
Il tutto si è svolto sotto il controllo delle forze dell’ordine.
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