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Gallarate | 29 settembre 2023, 00:33

Ipotesi di ospedale unico: sì di Gallarate

Il consiglio comunale dà il via libera alla delibera per firmare l'accordo di programma con il voto favorevole della maggioranza e il no delle opposizioni (Sonia Serati, Più Gallarate, si è astenuta). Clima acceso, cartelli in aula, forze dell’ordine presenti. Restano i dubbi delle minoranze sull’area scelta (ma Obiettivo Comune Gallarate rimane contraria all'ospedale unico in generale) e su passaggi dell’iter

Ipotesi di ospedale unico: sì di Gallarate

Quando il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, giovedì 28 settembre, ha preso per la seconda volta la parola nell’aula di Palazzo Broletto, si è prodotto in un intervento duro rispetto agli argomenti precedentemente espressi delle minoranze. Ha chiuso, il primo cittadino, su quella che, dal suo punto di vista, era una necessità per il Consiglio: «…darmi il mandato  per andare a firmare l’Accordo di programma». L’accordo di programma era, ovviamente, quello relativo al futuro ospedale Busto/Gallarate. Alle 23.23, l’assemblea civica ha espresso il suo voto, facendo “passare” la delibera: favorevole, compatta, la maggioranza di centrodestra, contrarie le minoranze (8 voti) con l’astensione di Più Gallarate – Gente di Gallarate.

Più o meno contemporaneamente, era chiamata a esprimersi sullo stesso tema l’assemblea civica di Busto Arsizio (VEDI QUI), l’altro comune direttamente coinvolto nella firma (prevista il 15 ottobre) con Regione, Provincia, Asst e Ats.

Cassani aveva anticipato il suo punto di vista, sintetizzando come la delibera all’ordine del giorno si concentrasse su due temi principali: la cessione di alcuni terreni, di scarsa rilevanza, necessari all’opera e, appunto, la legittimazione del sindaco per firmare l'ipotesi e promuovere l’accordo (di tenore almeno in parte simile le parole del consigliere Luca Sorrentino, Fdi).

Giovanni Pignataro (Pd) aveva posto una questione pregiudiziale per un presunto contrasto (confutato da Cassani) della delibera in oggetto rispetto a una precedente, del 2020, votata all’unanimità, con indicazioni esplicite sul mantenimento di presidi sanitari a Gallarate (il destino delle aree occupate dal Sant’Antonio Abate continua a emergere nel dibattito pubblico). Massimo Gnocchi (Obiettivo Comune Gallarate) è tornato, fra l’altro, sul parere motivato Vas di Regione Lombardia in merito al futuro ospedale a Beata Giuliana (non positivo né negativo, ha sottolineato il consigliere, comunque “condizionato” da 45 punti) e sul numero di posti letto previsti (altra possibile discrepanza con la delibera citata da Pignataro). Cesare Coppe (Città è vita), sostenuta, inutilmente, la pregiudiziale di Pignataro, ha rimarcato come l’area individuata strida, frastagliata e interclusa, «…con una definizione di ospedale moderno ed efficiente».

In una discussione a tratti accesa, la maggioranza ha tirato dritto: «Mi sembra, comunque, di avere capito che quasi tutti i gruppi concordino con la realizzazione di un ospedale nuovo» ha sottolineato a più riprese Stefano Deligios (Lega), ribadendo la necessità dell’opera per rispondere ai limiti conclamati dei nosocomi esistenti.

Per nulla convinto Pignataro, che è tornato sul mancato approfondimento delle possibilità legate al potenziamento del sedime ospedaliero a Busto e sui lavori, piuttosto remoti, del Comitato di pilotaggio, organismo che scelse Beata Giuliana in un periodo rivelatosi complicato per l’Amministrazione gallaratese. «Già sei anni fa – ha rincarato Coppe – l’allora assessore Orietta Liccati segnalò una viabilità insufficiente». Vibrante la chiusura di Pignataro:  «Votare sì oggi è un atto disperato, è per questo che vi fanno correre. Ci sono criticità che possono fare tornare indietro il progetto, quando arriverà il nodo dei trasporti». Toni forti, segni di nervosismo (alcuni cittadini hanno esposto cartelli per la tutela delle aree coinvolte, da segnalare una presenza più consistente del consueto, fuori della sede municipale, delle forze dell’ordine) e voto: Gallarate si è espressa.

«Il 5 ottobre – ha anticipato il sindaco – ci sarà una prima riunione tra i tecnici dei Comuni, della Regione, di Asst e della società Arexpo»

Stefano Tosi

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