La Tela ha offerto un nuovo gusto, quello della solidarietà, ma adesso ha bisogno di aiuto per vivere a Rescaldina. I segni lasciati dagli anni di Covid sono troppo pesanti per l'osteria sociale nata in un immobile confiscato alla criminalità organizzata. Di qui la campagna crowdfunding.
La storia è esposta sulla piattaforma dove si può contribuire - QUI - e in pochi giorni sono stati raccolti 2.155 euro: l'obiettivo è di 30mila. La missione è aiutare l'Osteria Sociale del Buon Essere, un bene confiscato alla criminalità organizzata e gestito attualmente da LA TELA Cooperativa Sociale.
«In questi anni abbiamo creato le basi per una seconda vita di un locale recuperato alla collettività - si spiega - LA TELA è un progetto di formazione e di lavoro in un settore importante come quello della ristorazione, offre opportunità di lavoro a persone svantaggiate, utilizza principalmente prodotti provenienti dalla filiera equo solidale, a Km 0 e da agricoltura biologica». E ancora: «È uno spazio di musica, cultura, incontri, sperimentazioni, discussione, formazione, gioco e divertimento a disposizione di tutti, per dimostrare che, sul fronte della lotta alle mafie, della diffusione della cultura della pace e del rispetto della legalità si possono raggiungere obiettivi solo se si lavora insieme».
Infine, «tutto il g(i)usto della solidarietà, perché a noi piace far conoscere nuove realtà produttive che riescono a coniugare qualità e socialità. Ed è così che abbiamo creato uno spazio per la nostra BOTTEGA DEL G(I)USTO dove è possibile trovare vari prodotti eno-gastronomici prodotti di cooperative sociali e giovani aziende provenienti da tutta Italia, alcune che lavorano terreni confiscati alla criminalità organizzata».
Il periodo della pandemia è stato durissimo: «Noi abbiamo resistito, con molta fatica, sacrifici e impegno da parte dei soci lavoratori. Ma ancora oggi risentiamo delle conseguenze di questi due anni terribili e abbiamo alcuni problemi di liquidità. Per questo abbiamo deciso di chiedere un contributo a chi ci conosce; a chi ci ha frequentato e gustato i piatti proposti dalla nostra cucina; a chi non ci conosce ma vuole sostenere l’attività e i progetti di un bene confiscato alla criminalità».
La conclusione: «La vostra donazione ci permetterà di continuare la nostra attività con un pizzico di serenità in più e di potenziare i nostri progetti di inclusione sociale e le nostre proposte culturali».